Editoriale IPG: Napoli coi guanti, Roma con i denti. Green pass Milan e Juventus. Torino e Bologna cuore e sprechi
L’analisi della quinta giornata di serie A, tra conferme, sorprese e rimpianti
Avviso ai naviganti: il Napoli viaggia spedito e non ha la benchè minima voglia di fermarsi. I quattro gol con cui la squadra di Spalletti ha regolato la Sampdoria testimoniano come idee, qualità e varietà di soluzioni siano le certezze dei partenopei e le paure di chi insegue già. Se poi Fabian Ruiz sa anche segnare oltre che giostrare, e Osimhen ha la continuità per fare sempre una partita al posto giusto, gli azzurri si candidano a giocarsi fino alla fine il primato con le milanesi. L'Inter, dopo aver fatto man bassa del Bologna, ha sofferto, riacciuffato e gestito la Fiorentina, bella creatura di Italiano ma poco concreta al cospetto delle grandi. Dzeko, inizialmente chioccia per i più giovani Lautaro e Correa, sembra non voler uscire dal campo e lo ha ribadito a suon di squilli. Il Milan di Pioli ha avuto le marce ridotte fino a quando Theo Hernandez non ha ingranato la quinta per spazzare via il Venezia. I rossoneri, a secco di attaccanti, possono godersi un Brahim Diaz da dieci e lode e un Tonali da otto come posizione e costruzione di gioco. Arriveranno anche i gol di Giroud e Ibrahimovic, ma la prestazione non certo eccellente contro la Juventus appartiene già al passato remoto. Dietro, annaspa ma non affonda la Roma che ritrova Abraham e tre punti dopo il naufragio di Verona contro l'Hellas: Mourinho dovrà fare a meno di Pellegrini, ingiustamente sanzionato con il secondo giallo, nel derby di domenica contro la Lazio, ma dovrà parimenti registrare la difesa - la sua squadra subisce troppo quando gli avversari diventano arrembanti - e recuperare mentalmente Zaniolo. Nella stracittadina troverà una Lazio tramortita ma non finita dal Torino di Juric che si candida ad essere la sorpresa di questo campionato insieme con la Fiorentina. E come i viola, però, la formazione granata dovrà imparare a reggere fino alla fine anche se l'intensità e il gioco subiranno pause. Contro il Torino, la Lazio ha fatto vedere di non essere ancora la creatura di Sarri - anche se nemmeno la Juventus due stagioni addietro lo è mai stata - e le sofferenze patite ieri sera potrebbero essere acuite da un risultato negativo nella stracittadina. Atalanta senza intoppi contro il Sassuolo, ma la prova di sabato sera contro l'Inter sarà più indicativa. A La Spezia la Juventus vince ma non risorge del tutto e si aggrappa a Chiesa - fuoriclasse e luce intensa in un avvio di campionato sbiadito - per conquistare la prima vittoria del suo campionato. Ad Allegri, che solitamente raddrizza le sue squadre dopo un avvio problematico, il compito di disegnare una formazione che possa avere anche qualità a centrocampo e non solo muscoli e passaggi orizzontali. Nella speranza che Locatelli cresca in fretta e che un giorno si palesi Arthur a guidare la mediana. In chiusura il Bologna, incapace di reggere mentalmente - si veda il fallo sul rigore per il Genoa - il vantaggio nella sfida di martedì sera contro i liguri: finalmente con un centravanti vero come Arnautovic, sarebbe un peccato disperdere punti e occasioni lungo il cammino. Ma Mihajlovic lo sa.