Milan-Pioli, verso la risoluzione del contratto: come ha riportato i rossoneri al top in 5 anni
Contro la Salernitana è stata l'ultima panchina del tecnico parmigiano sulla panchina rossonera: ripercorriamo i suoi 5 anni in cui ha riportato il club ai vertici
Nell'epoca dei social i giudizi corrono e ci vuole veramente poco per glorificare o affossare l'operato dei tecnici e non solo. E' stato questo il caso di Stefano Pioli, che sabato scorso contro la Salernitana si è seduto per l’ultima volta sulla panchina del Milan. Infatti secondo quanto riporta Calciomercato.com la dirigenza rossonera e l'entourage dell'allenatore hanno trovato un accordo sulla risoluzione consensuale del contratto in scadenza nel Giugno del 2025. Sarebbe stata concordata anche la buonuscita in favore del tecnico parmigiano. Si chiude quindi un'era in casa rossonera, che indubbiamente ha lasciato dei ricordi indelebili nella storia recente del club, specialmente se si analizza da dove si era partiti. L'annuncio della risoluzione sarebbe atteso domani.
Il percorso di 5 anni: rinascita rossonera
Era il lontano 2019 quando il tecnico fu chiamato a sostituire Marco Giampaolo, che si era reso protagonista di quattro sconfitte nelle prime sei partite di campionato. Inutile dire che la scelta è stata pienamente azzeccata dalla società, dal momento che con Pioli in panchina il Milan ha cambiato passo, ritmo, mentalità e anche risultati in 5 anni. Non solo l'incredibile scudetto del 2021-2022. Basti pensare ai risultati ottenuti dal club meneghino prima del suo arrivo in corsa nel 2019 (metà anno in cui i rossoneri hanno risalito la china fino al sesto posto). Infatti negli anni precedenti i piazzamenti erano stati i seguenti: un decimo posto, un settimo posto, due sesti ed un quinto. Nei suoi 4 anni completi: un quarto, due secondi e un primo. Ha preso una squadra che lottava per zone meno nobili ed è arrivato a vincere uno scudetto, a disputare una semifinale di Champions League, e a far tornare prassi la qualificazione alla massima competizione europea. Il tutto proponendo un calcio propositivo, europeo e molto dispendioso essendo imperniato su un uno contro uno a tutto campo e su uno sviluppo veloce ed in verticale. Nell'ultimo periodo la qualità del gioco è stata sicuramente minore rispetto all'inizio, anche per le contromosse che hanno preso le squadre avversarie e per le caratteristiche dei giocatori. Senza dimenticare il lavoro svolto con i giovani, dal momento che sono stati acquistati giocatori sicuramente di qualità, ma che fino a quel momento avevano fatto vedere poco. Kalulu veniva dal Lione B, Thiaw dallo Schalke 04 , Bennacer e Krunic dall'Empoli, Tomori non aveva spazio al Chelsea, lo stesso Leao, preso dal Lille, non aveva fatto ancora vedere il suo talento. Ma anche Theo Hernandez è cresciuto incredibilmente sotto la guida di Pioli: al suo arrivo non era sicuramente questo tipo di giocatore. Tonali venne preso dal Brescia e dopo il primo anno dove fece molta fatica, è finalmente sbocciato anche grazie al lavoro del tecnico. Per riassumere: il lavoro ripaga sempre e quello di Pioli nei 5 anni è stato sicuramente ben svolto, come è altrettanto vero che alcune cose non hanno funzionato: ad esempio i troppi infortuni, o la cattiva gestione di alcune partite. Ma se 5 anni fa avessero chiesto cosa avrebbe fatto il Milan in 5 anni, quasi nessuno avrebbe risposto che i rossoneri sarebbero andati sempre in Champions, giocato una semifinale della stessa e vinto uno scudetto, visto e considerato il periodo precedente passato.
Quale futuro per la panchina rossonera?
Il Milan non resta fermo e il profilo scelto dalla dirigenza per sostituire Pioli e guidare il nuovo ciclo sembra essere Paulo Fonseca, ex Roma tra le altre. Sempre secondo quanto riporta Calciomercato.com per il portoghese sarebbe pronto un contratto di due anni con opzione per un terzo a 3 milioni di euro a stagione.
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