Orsolini risponde alla magia di Benassi nel recupero e sottrae la vittoria alla Fiorentina. Il derby dell'Appennino, al Dall'Ara, finisce 1-1Nuovo anno, solita missione: vincere. E’questo il dictat di Bologna e Fiorentina, chiamate a darsi battaglia allo Stadio Renato Dall’Ara nell’anticipo delle 12.30 della  18^ giornata di A. Se il team di Sinisa Mihajlovic, forte dell’11° posizione in graduatoria, può contare su una confidenza ritrovata a seguito delle due vittorie consecutive conquistate nelle ultime due gare disputate contro Atalanta e Lecce, la Viola, reduce da ben 4 sconfitte e 1 pareggio nei recenti cinque match giocati e ferma al 15° posto in classifica in A, deve assolutamente rialzare la testa; dare uno sguardo alla panchina per credere: Beppe Iachini, subentrato a Vincenzo Montella, è, infatti, alla prima partita da allenatore dei Gigliati. Davanti al 3-5-2 dei toscani, Mihajlovic disegna il consueto 4-2-3-1 formato, negli interpreti, da Tomiyasu, Danilo, Bani e Denswil a protezione di Skorupski, Medel e Poli in mediana, Orsolini, Soriano e Sansone alle spalle del finalizzatore Palacio. Il fischio di Valeri dà avvio all’incontro, caratterizzato, per l’intera prima metà di gioco, da un ritmo lento e frammentato. Merito delle linee difensive altissime di ambedue le squadre, racchiuse in uno spazio di gioco ridotto ad una distanza di soli venticinque/trenta metri. Dopo una prima fase di studio, è il Bologna a tessere le trame più interessanti, rendendosi pericoloso dalle parti di Dragowski per ben tre volte tra il 7’ e il 25’. Al 12’ i ragazzi di Mihajlovic si porterebbero anche in vantaggio se solo Palacio non fosse pescato in fuorigioco sul taglio al momento dell’assist illuminante di Orsolini. Lo stesso 24 argentino, tredici giri d’orologio più tardi, sorprende l’intera retroguardia viola col solito movimento tra le linee, ma l’estremo difensore avversario è un felino nel prendere il tempo ed evitare il gol rossoblu. A frapporsi tra le due occasionissime del Bologna è il destro di Federico Chiesa, il quale, al 14’, si libera bene del proprio marcatore con una doppia finta di corpo prima di impegnare e non poco Skorupski con una conclusione velenosa. Il portiere polacco legge bene il rimbalzo ravvicinato della sfera e devia in corner. Nonostante i felsinei facciano la partita costringendo i rivali a ripiegare spesso a ridosso di Dragowski, al 27’ accade ciò che non ti aspetti. Benassi, infatti, approfitta di una respinta corta della difesa bolognese su un pallone messo al centro dai trentacinque metri, si coordina alla perfezione e al volo, di destro, pennella una traiettoria imparabile per l’incolpevole Skorupski: palo-gol, davanti al boato dei supporter toscani e all’incredulità dell’intero popolo rossoblu. Il padroni di casa accusano il colpo, mentre a subentrare di prepotenza nel ruolo di protagonista della gara, nel quarto d’ora finale del primo tempo, è il temperamento dei giocatori in campo, colpevoli di qualche fallo di troppo e talvolta superfluo: la testimonianza viene direttamente dalle ammonizioni in successione di Milenkovic, Medel e Lirola, ultimi episodi degni di nota dei  45’ iniziali.La ripresa si apre con un fulmineo botta e risposta privo, da una parte e dall’altra, della fortuna necessaria per trasformarsi in gol: dopo una manciata di secondi dal fischio di Valeri, infatti, Sansone cerca di sorprendere Dragowski con un destro secco sul primo palo, gesto ‘copiato’, al 48’ da Lirola dopo la bella giocata di Chiesa. Stessa sorte per ambedue le conclusioni: portieri attenti a deviare in corner. L’ammonizione di Caceres, al 54’, surriscalda la gara, con Valeri chiamato nuovamente a fischiare i numerosi giochi pericolosi dei giocatori in campo. Mihajlovic capisce il momento di difficoltà dei suoi e opta per la prima sostituzione del match: fuori Poli, dentro Santander, chiamato a fare da perno offensivo nell’area viola sin qui occupata poco e male dai padroni di casa. Iachini risponde richiamando in panchina l’abulico Vlahovic, rimpiazzato al 67’ da Boateng. A rendersi pericoloso è, quindi, il Bologna, che potrebbe riequilibrare il risultato con Sansone, ancora una volta poco lucido bel battere Dragowski nonostante l’assenza di marcatori avversari al momento del tiro. Tre minuti dopo, Chiesa si invola pericolosamente verso la porta rivale, rientra e lascia partire un destro sul primo palo forte e teso; Skorupski è un muro nel dire di no all’esterno della Nazionale. A fare capolino tra i due pericoli registrati è il brutto fallo di Pulgar ai danni di Orsolini, giustamente punito col giallo dall’arbitro Valeri. Le squadre si allungano, a beneficio di un ritmo più incalzante e di un’incombente imprevedibilità nelle azioni di gioco. Al 76’, Mihajlovic tenta il tutto per tutto buttando nella mischia Skov Olsen al posto di Denswil. Una manciata di secondi più tardi, Santander raccoglie bene un pallone vagante, si accentra e lascia partire un destro che si perde d’un soffio lontano dall’incrocio, a Dragowski battuto. Dall’altra parte, Pulgar su punizione fa rabbrividire l’intero pubblico rossoblu, raggiante e non poco quando la sfera colpisce l’esterno della rete al posto di insaccarsi alle spalle di Skorupski. Il termine “rifiatare” non è contemplato e a sottolinearlo è Soriano, ottimo nell’accentrarsi verso la porta rivale poco dopo, meno preciso nell’angolare la conclusione più potente che precisa. Tra l’82’ e l’83’, Venuti e Svanberg prendono il posto rispettivamente di Dalbert e Medel, mentre all’87’ è ancora Dragowski a frapporsi tra il Bologna e il gol del pari, respingendo di puro istinto la deviazione ravvicinata di Bani sulla punizione calciata dalla destra da Orsolini. La sostituzione di Castrovilli a beneficio di Ceccherini fa da preludio ai cinque minuti di recupero decretati dal quarto uomo Piccinini e proprio quando il tempo sta per scadere il calcio ricorda a tutti che nessun verdetto può essere verbalizzato sino al triplice fischio finale dell’arbitro: al 94’, infatti, Orsolini traduce in gol una punizione tanto angolata quanto perfetta. Il sinistro dell’esterno ex-Juve è imparabile per Dragowski e si insacca sotto l’incrocio per il boato della panchina felsinea e dell’intero Dall’Ara rossoblu. E’ questo l’ultimo atto di Bologna-Fiorentina: Mihajlovic e co. innescano il terzo risultato utile consecutivo nella propria tabella di marcia. Per la nuova-vecchia Viola di Beppe Iachini, invece arriva incredibilmente la prima, scottante beffa del 2020.
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