Sacchi affossa l'Inter: "Vincere con i debiti è barare. Milan eccezionale..."
L'ex allenatore rossonero ha indirettamente attaccato i club di vertice con una forte posizione debitoria
Sono durissime le dichiarazioni rilasciate da Arrigo Sacchi ai microfoni di Radio Rossonera qualche tempo fa. L'ex tecnico del tecnico del Milan ha espresso la sua opinione sulla situazione debitoria dei club vincenti in Serie A, lanciando una frecciata indiretta a Inter e Juventus. Come noto, ad esempio, l’Inter ha debiti per 800 milioni mentre la Juventus è stata penalizzata nello scorso campionato ed esclusa dalle coppe europee.
Arrigo Sacchi, una carriera da vincente sulla panchina del Milan
Arrigo Sacchi ha ottenuto riconoscimento internazionale come allenatore, soprattutto per il suo lavoro al Milan negli anni '80 e '90. Nel 1987 è stato nominato allenatore dei rossoneri, fortemente voluto dal Presidente Berlusconi, portando la squadra ad ottenere successi notevoli sia a livello nazionale che internazionale. Il Milan di Sacchi, infatti, ha vinto due Coppe dei Campioni consecutive (1988-1989, 1989-1990) e ha raggiunto i vertici del calcio europeo. Il suo approccio tattico era basato su una difesa solida, un pressing aggressivo e un gioco di squadra coordinato che gli ha consentito di conquistare anche il mondo, vincendo 2 coppe Intercontinentali.
Arrigo Sacchi affossa Inter e Juventus: attacco indiretto
Come detto, Arrigo Sacchi ai microfoni di Radio Rossonera qualche tempo fa ha rilasciato dichiarazioni al veleno su Inter e Juventus. L'allenatore di Fusignano ha parlato della situazione debitoria dei club vincenti in Serie A, lasciandosi andare ad un attacco indiretto, ma poi non così velato, ai nerazzurri e ai bianconeri. Ecco quanto dichiarato da Arrigo Sacchi qualche tempo fa:
"Pioli sta facendo un lavoro splendido come anche la società che sta ottenendo risultati eccezionali rispettando le regole. Vincere con i debiti è come barare. E credo che gli organi competenti non possano continuare a tollerare queste situazioni. Perché altrimenti è come sospingere i dirigenti a cercare di risolvere tutto con i soldi".