Un'azione di gioco di Bologna-Hellas Verona 1-0 (Profilo social Hellas Verona)

Silvestri 6: al 17’ compie una vera e propria prodezza su Orsolini neutralizzando la conclusione ravvicinata dell’esterno rossoblù. Nel proseguimento dell’azione, però, si fa beffare dall’impeto eccessivo e atterra Soriano provocando il rigore del vantaggio emiliano. Al 72’ si rende protagonista di un ottimo intervento volto a negare a Orsolini il 2-0, parata, quest’ultima, che consente al portiere 29enne di raggiungere il proprio voto.

Dimarco 6-: nella prima frazione di gara, assieme a Zaccagni, si fa portavoce dei pochi squilli offensivi dell’Hellas. Male in fase di copertura, specie al 18’ quando il taglio di Orsolini è visto col binocolo dal terzino milanese e dal compagno Magnani. Dal 73’ Colley 6: va bene la voglia di spaccare la partita, ma farlo con irruenza e poca qualità non porta mai ai risultati sperati. La sufficienza è figlia dello spirito agonistico messo in campo nei venti giri d’orologio conclusivi del match.

Gunter 6: annulla alla perfezione la freschezza di Barrow. E’ l’unico difensore gialloblù che, quando il Bologna accelera, non va in confusione.

Magnani 5: lento nel leggere il filtrante di Schouten per Orsolini al 17’. Errore non da poco quello del difensore gialloblù, primo fautore della vittoria dei padroni di casa.

Lazovic 5,5: nell’insolito ruolo di mediano, in parallelo con Ilic, appare in evidente difficoltà. Al 54’ ha tutto il tempo e lo spazio per riportare in partita il Verona ma spreca incredibilmente un rigore in movimento inquadrando il tabellone pubblicitario alla sinistra della porta difesa da Skorupski.

Ilic 6,5: il migliore della mediana veronese. Dopo una prima fase di studio, fa suo il centrocampo gialloblù e dà velocità alle manovre offensive degli Scaligeri con strappi in velocità volti a lasciare gli avversari sul posto e a creare la superiorità numerica necessaria per rendersi pericolosi in avanti.

Dawidowicz 5,5: evanescente è dir molto. Dall’89’ Bessa sv.

Faraoni 6: la corsa c’è, dettaglio non da poco per la sufficienza, ma gli errori in fase di costruzione della manovra di gioco sono decisamente troppi per  far male agli avversari.

Zaccagni 6,5: le azioni pericolose del Verona partono dai suoi piedi. Salta sistematicamente l’uomo e impreziosisce di ottima tecnica la catena di sinistra gialloblù. E’ il migliore degli undici schierati in campo da Juric.

Barak 5,5: galleggia in un reparto del campo in cui dovrebbe e potrebbe fare molto di più. L’incisività è pura utopia, gli eccessivi movimenti in orizzontale una realtà.

Kalinic 4,5: la solitudine in avanti porta all’assopimento, non il massimo se si è l’attaccante principe di una squadra di Serie A. Al 63’ ha sul destro la palla dell’1-1 ma centra in pieno Skorupski da distanza ravvicinata. Fantasma. Dal 69’ Di Carmine 6: molto più pimpante del compagno che ha sostituito nonostante il minor tempo a disposizione per cambiare le sorti dell’incontro. Al 93’ sfiora il pari dopo un gran movimento sul primo palo premiato alla perfezione da Lazovic. La conclusione si perde, però, sul fondo, come l’unico squillo offensivo dell’attaccante classe ’88 del Verona.

Juric 5,5: gli undici disposti sul terreno di gioco nella prima frazione di gara sono la testimonianza più lontana della voglia di vincere del tecnico croato, pronto a ben tre sostituzioni offensive nella ripresa per cercare di riagguantare una partita segnata in negativo già al 19’. A volte non basta correggere per portare a casa un risultato utile; occorre, invece, partire bene dal primo minuto di un match.

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