Il portavoce della Lazio Diaconale attacca la Juve e difende Lotito: "Si mette di traverso ai potenti per eredità, censo o grande presenza mediatica" Non c’è giorno senza guerra. Si può riassumere in questo modo la telenovela in atto tra Roma e Torino, con protagoniste Lazio e Juventus. Al centro dei litigi sono le diverse posizioni dei club circa il futuro del campionato italiano una volta che sarà rientrata l’emergenza Covid-19. A tal proposito, a tuonare pesantemente, nella giornata di oggi, sono le parole del portavoce della Lazio Arturo Diaconale, che, sui rivali juventini, afferma: “Le polemiche per spiegare che il legittimo interesse della Lazio a finire regolarmente il campionato non nasce dalla pretesa di vincere lo scudetto a tavolino, ma solo dalla speranza di poterlo conquistare sul campo e per rilevare come questo interesse abbia la stessa legittimità di quello di chi vorrebbe annullare il campionato in corso o per avere lo scudetto d’ufficio e potersi dedicare solo alla Champions o per evitare una rovinosa retrocessione". Il capo della comunicazione biancoceleste attacca anche il ministro dello sport Spadafora e tutti coloro che remano contro Lotito: "Le polemiche nei confronti di un inconsapevole ministro che non conosce il ruolo del calcio nell’economia e nell’immaginario collettivo del Paese. Ma soprattutto le polemiche per interrompere quella vulgata politicamente corretta e frutto di interessi precisi che tende a dipingere sempre e comunque Lotito non come un imprenditore che ha costruito negli anni una società sana ed una squadra competitiva recuperandola da una condizione drammatica e fallimentare, ma una sorta di diavolo del calcio nazionale che si permette di mettersi di traverso ai potenti per eredità, censo o grande presenza mediatica e che per questo va relegato nell’inferno fasullo ed ipocrita dei presunti cattivi".
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