Perin 6,5: all’8’ difende bene il proprio palo su una conclusione morbida di Svanberg. All’81’ legge bene l’azione offensiva di Skov Olsen parando bene a terra il sinistro del danese. 

Masiello 6,5: all’11’ salva un gol quasi fatto immolandosi sul sinistro a botta sicura di Tomiyasu e sventando la minaccia sull’angolo dopo la deviazione del palo. E’ l’anello più saldo della difesa schierata da Ballardini al Dall’Ara.

Zapata 6: pronti-via, con un’ammonizione da Guinnes World Records tanto ingenua quanto sciagurata. Non serve una prestazione super per proteggere lo specchio della porta ligure al Bologna; commette qualche errore di troppo in fase di impostazione senza pagarne le spese.

Goldaniga 6+: talvolta in difficoltà sulle folate imbastite dal Bologna nei primi 45’; torna su livelli superiori alla sufficienza nella ripresa.

Zappacosta 7,5: sicuri che il bomber debba avere dietro la schiena il numero 9? Il primo a opporsi sarebbe il terzino 28enne di Sora, che conferma il proprio fiuto del gol realizzando, al 13’, l’1-0 con un destro a giro imparabile dopo il consueto movimento a rientrare e a tagliar fuori il proprio avversario. Al 24’ nega ad Orsolini il pareggio con una spintarella…d’esperienza. Il titolo di migliore in campo gli spetta di dovere.

Strootman 7: tesse alla perfezione, assieme a Badelj, le redini della manovra di gioco del Grifone; quando il compagno abbandona il campo per infortunio, un veterano come l’ex-Roma e Marsiglia non può che salire ulteriormente in cattedra. Nella ripresa si muove da vero e proprio galleggiante tra la mediana e la difesa, aiutando la retroguardia anche in fase di interdizione.

Badelj 7-: il voto potrebbe sembrare un ossimoro ai pochi minuti giocati. Distribuisce bene la sfera da una parte all’altra del campo disegnando, quando può, ottimi assist per i compagni, come nel caso dell’1-0 firmato da Zappacosta. L’infortunio può richiamare in panchina il centrocampista, ma non può bocciare un’ottima prestazione sino alla mezz’ora. Dal 32’ Rovella 6: più facile accontentarsi della sufficienza quando la partita va nel verso giustopiuttosto che in altre occasioni.

Behrami 6,5: talvolta in ritardo sui portatori di palla genoani nella prima frazione di gara. Al 36’, però, veste i panni di salvatore del risultato immolandosi su Palacio e negandogli il gol dell’1-1 ad un metro di distanza da Perin. Nella ripresa, si fa notare per qualche strappo old-school degno di nota. Dal 69’ Zajc 6,5: è la traduzione letterale della freschezza giusta da iniettare al motore nel momento di maggiore stress.

Scamacca 7: prezioso in fase difensiva, impiega mezz’ora per rendersi pericoloso dalle parti di Ravaglia con un tocco sotto tanto bello a vedersi quanto impreciso nell’indirizzarsi verso l’interno della porta rossoblù. Glaciale dagli undici metri, spiazza Ravaglia per il 2-0 del Genoa al 61’. Dall’82’ Pjaca sv.

Pandev 6: l’esperienza è un fattore indiscutibile, come dimostrato dalla carta di identità e dall’attenzione costante in campo. Il terreno di gioco, tuttavia, non evidenzia la consueta capacità di rendersi pericoloso e offendere gli avversari. Dal 69’ Radovanovic 6,5: basta davvero poco per serbare il risultato quando davanti non hai una vera punta centrale da schermare.

Shomurodov 6,5: al 5’ si fa vedere con un assolo che potrebbe portare al gol del vantaggio se la conclusione non fosse troppo debole e centrale per impensierire Ravaglia. Un folletto tutto fare (tranne che segnare) là davanti.

Ballardini 7,5: ha “ripreso” in mano il timone del Genoa portandolo dall’uragano dell’oceano retrocessione al porto della salvezza e della permanenza in Serie A. Ancora una volta si conferma un tecnico dalle grandi esperienza e conoscenza tattica.

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