Difficile rinunciare a Thiago Motta, un altro come lui non c'è: Gilardino o Baroni i possibili sostituti?

Guardando Juventus-Atalanta, e osservando con attenzione il gol "da calcetto" di Cambiaso, torna alla mente dei più attenti il certosino lavoro fatto la stagione scorsa sul terzino ex-genoano. Se adesso lui e Calafiori si litigano in azzurro, in prospettiva, il ruolo dell'esterno/interno/mediano, il timbro di Motta nella "creazione" di questa figura è evidente. Ho personalmente espresso gradimento su Alberto Gilardino (facciamo così, i miei due preferiti, in una sorta di derby da ex, sono lui e Marco Baroni) nel caso in cui proprio Motta non resti - per quanto io ritenga possibile, e logica, la permanenza in caso di Champions -. Non so dove, in caso, ci porterà Sartori, ma so che, per quanto bravo possa essere il direttore tecnico, un altro Motta non c'é. Ci sono tanti allenatori bravi in giro, certo, ma uno con le medesime caratteristiche a mezza via tra la genialità, la feroce applicazione durante la settimana, la valorizzazione di giocatori e uomini di staff proprio non esiste. E tutti quelli che, a mò di pappagallo, ripetono "Motta vada dove vuole, importante che resti Sartori", dimenticano che chi sta alla scrivania non manda in campo i giocatori. Al massimo li sceglie (Sartori solitamente molto bene, non si discute), li mette lì nel vassoio degli antipasti e poi, se l'allenatore passa direttamente al secondo, la metà resta inesplorata. Ulivieri - doppia promozione consecutiva, mica pinzillacchere - ci mise quasi un girone a trovare un posto fisso a Baggio, non ad Aebischer (con tutto il rispetto). Erano stati scarsi Oriali e Gazzoni? Fate voi, avevano portato un Pallone d'Oro! Ma la gente tendenzialmente non ricorda nulla, è abbastanza noto.

Alberto Gilardino
Alberto Gilardino (ph. Image Sport)
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