Capolavoro di Rocchi a Lecce, a Fabbri manca la personalità
Nella 15^ giornata di serie A, ottime le direzioni di Rocchi e Orsato. Fabbri all’Olimpico commette una sfilza di errori in serie, soliti errori di PairettoLega Calcio in dissesto, VAR si VAR no, Ceferin e Nicci (rispettivamente presidente Uefa e AIA) che invadono campi che non sono di loro pertinenza, Regole del gioco o Protocollo VAR…..Non mi ricordo nelle mie primavere, e non sono poche, che nel calcio ci sia stata tanta confusione e tante invadenze da personaggi che con il calcio, ma soprattutto con le regole del gioco, hanno poco a che fare. Quello che invece è preoccupante, almeno in Italia, è il nostro settore arbitrale. Dopo Rocchi e Orsato, da qualche mese sta uscendo fuori anche Maresca, sinceramente non vedo altro. Ragazzi ai quali voglio un bene dell’anima, ma molti non dovrebbero essere nella massima serie. Non si mettono in dubbio le loro qualità atletiche, oggi corrono il doppio rispetto a 10 anni fa, non si mette in dubbio la loro conoscenza tecnica delle regole del gioco, non sarebbero a quei livelli, ma purtroppo a questi ragazzi manca la qualità fondamentale, la PERSONALITA’, l’AUTOREVOLEZZA a nulla serve avere doti tecnico-atletiche se non si ha carattere. Molto poi dipende da una mancanza di serenità che trasmettono alcuni dirigenti e organi tecnici dell’AIA e purtroppo molti ricoprono ruoli importanti pur non avendo qualità, tipo gli osservatori arbitrali, che dovrebbero essere quelli che valutano gli arbitri a cominciare dalle categorie inferiori, anche se poi interviene spesso il cosiddetto fattore R. o P. ed ecco i risultati che ci ritroviamo. Spero che il prossimo futuro sia roseo e credo che qualcuno di buone speranze lo abbiamo alla Can B. Speriamo presto.
INTER - ROMA (0-0): Arbitro Calvarese di Teramo (Alassio – Ranghetti), IV° Maresca, VAR: Mazzoleni, AVAR: Paganessi.
Alla “Scala” del calcio non si è vista una bella gara, troppo tatticismo in campo, l’Inter che ha sprecato 2 o 3 occasioni con Mirante protagonista.
Inter anche con la testa al Barcellona, per sperare al passaggio agli ottavi di Champions, ha disputato una gara prudente. Roma rinunciataria con qualche sporadica azione in area nerazzurra.
Calvarese dirige meglio in campo, come sempre da qualche anno, e valuta bene gli episodi nei quali non mi soffermo perché c’è poco da evidenziare, a cominciare dal fantomatico braccio di Spinazzola in area giallorossa.
ATALANTA - VERONA (3-2): Arbitro Valeri di Roma 2 (Giallatini - Mondin), IV° Marinelli, VAR: Di Bello, AVAR: De Meo.
Ancora una gara ben disputata dal Verona, ma alla fine cede contro l’Atalanta mai doma. Al Gewiss Stadium di Bergamo abbiamo assistito ad una bella partita, con diversi rovesciamenti di fronte da contorno un arbitro e anche la sua terna, non al meglio, per alcune decisioni non sempre consone.
Cominciamo dalla rete che porta in vantaggio il Verona con Di Carmine al 22’. L’azione nasce da una rimessa laterale e diciamo immediatamente che il punto di battuta e molto avanti rispetto al punto d’uscita. Rahamani prende il pallone e si prepara a rimettere in gioco dal punto esatto, ma viene anticipato da Faraoni che lancia la sfera a Di Carmine che rapidamente mette in rete, con la difesa atalantina non in posizione a causa anche della rimessa irregolare. Valeri o Giallatini, assistente nr. 1 (il VAR non può intervenire, visto il fantomatico “protocollo”), dovevano interrompere il gioco, annullare la rete e riprendere il gioco con la rimessa laterale a favore dei nerazzurri.
Corre il minuto 62, Hateboer crossa al centro dell’area scaligera, sul pallone si avventa Castagne che viene abbattuto da Faraoni. Valeri, in posizione ottimale fa proseguire, ma fortunatamente Di Bello al VAR lo richiama per l’on field review e l’arbitro romano, dopo aver visionato personalmente le immagini decreta il giusto penalty ai bergamaschi. Muriel realizza dal dischetto.
UDINESE - NAPOLI (1-1): Arbitro Mariani di Aprilia (Schenone - Vivenzi), IV° Aureliano, VAR: Manganiello, AVAR: Preti.
Mariani dirige bene al Dacia Arena di Udine una gara priva di contenuti da visionare. Napoli che non riesce più a trovare i 3 punti, mentre i bianconeri conquistano un pareggio meritato.LAZIO – JUVENTUS (3-1): Arbitro Fabbri di Ravenna (Meli - Passeri), IV° Massa, VAR: Irrati, AVAR: Tolfo.
O porta male la Juventus oppure sono i big match che creano problemi a Fabbri, arbitro internazionale?
Ne l’uno e nell’altro, sono semplicemente le sue potenzialità caratteriali e senza ipocrisia affermo che la serie A è un palcoscenico troppo grande per il ravennate e me ne duole. Il grande è unico difetto è la mancanza di personalità nelle gare che contano (vedi sia le proteste di Immobile e soprattutto le tante invettive di Ronaldo nel corso della contesa) e a causa di questa lacuna va in tilt anche nel tecnico.
Anche Irrati al VAR non è stato di aiuto al ravennate, strano, perché davanti al monitor è addirittura uno dei migliori al livello internazionale.
Insomma arbitri in tilt, ma anche per la Signora la gara è stata un calvario, per la prima volta in stagione perde contro una Lazio in gran forma alla sua 7^ vittoria consecutiva e si trova a ridosso sia della Juventus (- 3 punti) e dell’Inter (- 5).
Gli episodi da analizzare sarebbero molti, ma ci soffermiamo a quelli veramente madornali.
44’: siamo dentro l’area di rigore juventina, nei pressi della linea di fondo, alla destra dell’estremo difensore il brasiliano Lucas Leiva è in possesso di palla e Emre Can tenta di contrastare l’eventuale passaggio centrale ma finisce col prendere vigorosamente il piede destro d’appoggio dell’avversario. Fallo SOLARE, ma Fabbri lascia correre inspiegabilmente, ma ancora più grave il mancato intervento di Irrati al VAR che DOVEVA richiamare il direttore di gara quantomeno per rivedere il netto fallo. Questo è rigore!!
Gravissimo e inspiegabile anche quello che succede al minuto 55. Matuidi è in possesso di palla a 5 metri dal limite dell’area laziale contrastato da Luiz Felipe, il difensore laziale tenta di anticipare il bianconero ma colpisce pericolosamente la parte bassa della tibia. Ancora una volta l’arbitro ravennate fa proseguire e lo stesso fa Irrati, INCOMPRENSIBILE!! Rimango sconcertato, il fallo è netto e pericoloso, il brasiliano meritava l’espulsione diretta e invece non viene nemmeno ammonito.
68’: contropiede laziale, con la Juve sbilanciata in avanti. Luis Alberto lancia Lazzari sulla trequarti bianconera ma viene atterrato da Cuadrado, l’unico difensore rimasto. Fabbri ammonisce il colombiano, ma questa volta Irrati lo invita all’on field review giustamente e dopo il controllo personale, il direttore di gara mostra il giusto cartellino: è rosso, perché vi è una chiara occasione da rete.
Niente da dire sul rigore concesso ai laziali e poi parato da Szczesny su tiro di Immobile, l’estremo difensore commette fallo su Correa che lo stende, questa volta non ci sono dubbi, è rigore. Tutto questo accade al 76’.
LECCE - GENOA (2-2): Arbitro Rocchi di Firenze (Costanzo - Peretti), IV° Pasqua, VAR: Banti, AVAR: Liberti.
Al Via del Mare di Lecce si è assistito all’ennesimo capolavoro arbitrale. Rocchi non sbaglia nulla in una partita non certo facile che l’arbitro fiorentino ha tenuto alla grande come suo solito. Sulla sua affidabilità conclamata da qualche anno, c’è poco da dire.
Episodi valutati in modo eccelso dal direttore di gara, a cominciare dal rigore concesso al Genoa al 48’ per un netto fallo di Lucioni ai danni di Pandev che lo stende in area. Rocchi non ha dubbi e Criscito realizza dal dischetto.
Perfetto il direttore di gara sulle due espulsioni genoane per doppia ammonizione. Agudelo al 69’ e Pandev al 76’ con quest’ultimo, a 36 anni, che protesta in modo al quanto meschino sia con il Quarto Uomo Pasqua che soprattutto con Rocchi.SASSUOLO - CAGLIARI (2-2): Arbitro Pairetto di Nichelino (Tegoni - Fiorito), IV° Marini, VAR: Doveri, AVAR: Galetto.
Parlare del “direttore di gara” di Nichelino mi viene sempre difficile, perché questo è uno dei casi, e non me ne voglia l’uomo Pairetto, nel quale si può affermare che non si può arrivare alla massima serie senza conoscere il regolamento e quello che è successo ieri a Reggio Emilia ha qualcosa di veramente assurdo che raramente accade anche nelle categorie inferiori perché è una delle regole più semplici del calcio.
Corre il minuto 63 e siamo dentro l’area sarda. Toljan tenta di crossare al centro dell’area, ma il pallone viene intercettato dal difensore greco Lykogiannis, braccio? Tronco? Fianco? Non c’è un immagine o un fotogramma che faccia comprendere tutto ciò. Doveri al VAR e Pairetto in campo, decidono per il penalty. E va bene, questo ci può stare. Berardi calcia dagli undici metri e la sfera colpisce in pieno la traversa, il pallone rimbalza e di nuovo l’attaccante emiliano tenta di mettere in rete di testa ma il pallone forse viene colpito con la mano da un difensore. Pairetto fa proseguire. Qui siamo di fronte ad un grave errore tecnico e qualche anno fa in Sicilia, nel corso di una gara del campionato di Promozione, il giudice sportivo grazie a delle immagini, ha dovuto far ripetere la gara perché in quell’occasione fu realizzata una rete. Quale sarebbe l’errore? Credo che sia gli addetti ai lavori, che i lettori (spero) abbiano compreso, ma per dovere di cronaca lo rimarchiamo in breve. Chi batte il calcio di rigore, in questo caso, non può riprendere il pallone dopo che quest’ultimo sia stato respinto dai pali o dalla traversa. Nel caso sopra citato, Pairetto dopo che Berardi colpisce il pallone con la testa, doveva immediatamente interrompere il gioco ed assegnare un calcio di punizione indiretto al Sassuolo. Pairetto, sin dalle categorie inferiori, spesso è incappato in errori tecnici, ma evidentemente…..
TORINO - FIORENTINA (2-1): Arbitro Giacomelli di Trieste (Cecconi - Valeriani), IV° Ghersini, VAR: La Penna, AVAR: Longo.
Una Fiorentina che non si ritrova e lascia il bottino pieno all’Olimpico di Torino ai granata che non vincevano in casa dal mese di settembre.
Torino più concentrato e determinato in campo con la Fiorentina che si fa vedere solo nel finale.
Giacomelli senza difficoltà dirige la contesa e non ci sono episodi da evidenziare.
SPAL - BRESCIA (0-1): Arbitro Orsato di Schio (Prenna - Gori), IV° Giua, VAR: Nasca, AVAR: Del Giovane.
Rizzoli sa benissimo a chi affidarsi nelle gare difficili e come Rocchi, anche Orsato dirige come al solito e cioè con personalità, sicurezza e autorevolezza, da non dare scampo alle velleitarie proteste. Brescia che conquista tre punti importanti e lascia alla Spal l’ultimo posto in classifica.
Al 72’ l’arbitro di Schio assegna un sacrosanto rigore agli spallini per fallo di Magnani ai danni di Paloschi. Petagna si fa parare il penalty.
SAMPDORIA - PARMA (0-1): Arbitro Abisso di Palermo (Di Iorio - Pagliardini), IV° Dionisi, VAR: Di Paolo, AVAR: Carbone.
Il palermitano arbitra bene, ma ho un solo dubbio sul gol annullato alla Sampdoria dopo l’errore dal dischetto di Quagliarella che si fa respingere il tiro da Sepe, il pallone viene ripreso da Jankto che rimette al centro dell’area di porta e lo stesso Quagliarella mette in rete.
Il rigore è ineccepibile come anche il giallo per il difensore ducale e per quanto riguarda l’esecuzione del calcio di rigore, si è verificata la stessa situazione di Lazio–Lecce, attaccanti e difensori entrano in area prima del tocco dagli undici metri dell’attaccante. Abisso prima convalida, ma poi il VAR fa annullare.
Il dubbio? Ma durante l’incontro Arbitri–Allenatori, non si era detto che in occasione del rigore a favore del Lecce nell’incontro all’Olimpico contro la Lazio, il rigore andava ripetuto e quindi c’era stato un errore? Chiedo lumi.
BOLOGNA - MILAN (2-3): Arbitro Chiffi di Padova (Bindoni - Manganelli), IV° Piccinini, VAR: Guida, AVAR: Di Vuolo.
Nonostante Sinisa Mihajlovic in panchina, il Bologna perde tra le mura amiche e il Milan trova la vittoria grazie alla precisione dei suoi attaccanti.
Chiffi, dirige come suo solito in modo altalenante, convincente a tratti e dubbioso in alcuni casi.
13’: Piatek in possesso di palla in area felsinea, viene caricato ingenuamente alle spalle da Bani. Chiffi senza esitazione decreta il rigore che c’è. Lo stesso Piatek realizza.
80’: area rossonera, Orsolini è in possesso di palla e viene stesso da Hernandez, Chiffi erroneamente fa proseguire. Guida, oggi al VAR, lo richiama e dopo la revisione l’arbitro accorda il tiro dagli undici metri che Sansone realizza.
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