Stankovic ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere dello Sport, raccontando nei dettagli il rapporto che ha avuto con Sinisa Mihajlovic, scomparso lo scorso Dicembre. Ecco le sue parole:

Compagno, amico, era il mio riferimento in qualsiasi situazione. Ostinato anche. Quando si metteva in testa una cosa, giusta o sbagliata che fosse, tirava dritto. Sinisa era diretto, positivo. E, dopo un errore, aveva una straordinaria capacità di recupero. Verso gli altri e anche verso se stesso. Mi manca, manca nel mio mondo, era la vita anche se non posso paragonare il mio dolore a quello di Arianna e dei bambini".

“Sinisa mi ha fatto crescere più velocemente, mi ha spiegato la vita, dato un indirizzo. Avevo diciannove anni quando sono arrivato in Italia, alla Lazio. I diciannove di allora non sono quelli di oggi. Gli ho sempre camminato di fianco. Nazionale, Lazio, Inter. I primi diciannove senza di lui, i venticinque successivi con lui. Gli chiedevo consigli su tutto, anche sulla vita privata. Era molto protettivo e in meno di un secondo arrivava dritto al punto. Si lamentava, si incazzava, andava allo scontro con compagni, allenatore, presidente, ma poi sapeva come farsi perdonare, sempre. Dopo una caduta si rialzava immediatamente e ripartiva. Per me era papà."

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