Ravezzani duro: “Deficienti che scommettono illegalmente, mi fanno schifo. Niente buonismo”
Giudizio netto quello espresso dal giornalista nei confronti dei calciatori scommettitori
Fabio Ravezzani ha commentato così le ultime vicende relative allo scandalo scommesse che vede coinvolti molti volti noti del calcio professionistico. Intervenuto a QSVS via Twitch, il giornalista ha espresso un parere durissimo nei confronti dei calciatori scommettitori. Ecco le parole del giornalista, raccolte per voi da Il Pallone Gonfiato:
“Come si può essere così deficienti da fare una cosa di questo genere? Perché devi essere un deficiente, perché tu sei giovane, ricco, famoso, guadagni i soldi…supponiamo che tu hai questa malattia: la ludopatia. Dietro la quale si nasconde di tutto perché la ludopatia…la malattia è una cosa, mentre gente che spende i soldi stupidamente senza mettere in gioco la propria vita o la propria solidità economica, è un po’ diversa. Ci si nasconde con ‘poverini, sono ludopatici’. Sono ludopatici? Questi sono ragazzi viziati, annoiati che non hanno niente da fare e che scommettono sulla propria disciplina con il rischio di avere informazioni, di inquinarla, di fare delle cose illegali su siti illegali. Non ti seguo più. Il ludopatico non è quella roba lì, ma è uno che va al casinò, magari si rovina perché ha pochi soldi, non riesce a farne a meno compulsivamente di giocare. Questi sono dei ragazzotti, ignoranti e stupidi. Ignoranti perché ignorano la complessità di tutte le regole che stanno violando, siti illegali, scommesse sportive sulla loro disciplina. Stupidi perché probabilmente qualcuno gliel’aveva anche detto di stare attenti e sono così cretini che lo hanno fatto lo stesso. Quindi, io non riesco a seguire il buonismo di chi dice ‘poverini, dobbiamo volergli bene. Mi fanno pena’. A me mi fanno schifo, non mi fanno pena per quello che hanno fatto. Poi se a monte di tutto questo c’è che hanno cominciato per scherzo e po non sono più riusciti a venirne fuori, avranno tutta la mia comprensione umana per un processo di riabilitazione, difficile, psicologico ecc. ma non la mia comprensione rispetto a quello che loro hanno fatto, al danno che hanno provocato a un bene di tutti noi che è il gioco del calcio”