Frecce tricolori segno di progressiva uscita dall’incubo. Sogno che torni la sfida di Istrana
Le frecce a fine luglio saranno in Romagna. Il loro passaggio sopra i cieli di Bologna e il sogno della sfida inaugurata da Tazio Nuvolari negli anni '30
Quando tre colori segnano con una vena di patriottismo un ulteriore elemento della progressiva uscita dall'incubo. Peccato per l'anticipo di orario che il 29 maggio ha fatto sì che la concentrazione della gente di Bologna fosse lontana (mentalmente) da questo spettacolo 75' prima del momento pianificato e pattuito, ma dopo le 15 era previsto scroscio, il che avrebbe limitato le evoluzioni e reso poco visibili le scie multicolori.
Notizia: a fine luglio saranno in Romagna.
Le frecce tricolori nascono nell'aeroporto di Rivolto, in Friuli, e hanno come primogenitori un sacco di pattuglie acrobatiche che negli anni '50 fungono da incubatrice di questo gruppo. Ma ancora prima c'era la voglia di acrobazie in volo, e gli aeroporti di Campoformido, Linate, Padova e Caselle ospitarono 6 lustri di tentativi spettacolari ma un po' disorganici, dagli anni '30 in avanti.
La Pattuglia Acrobatica Nazionale fu costituita nel '61 e i Diavoli Rossi presero la leadership della "fusione" tra i vari gruppi versati nelle acrobazie aeronautiche. Da Squarcina, il primo leader, all'attuale Farina sono 23 i comandanti che si sono alternativi in quasi 60 anni di vita (ed è già immaginabile quali celebrazione potranno avvenire nel 2021).
Volano in undici come una squadra di calcio anche se hanno cominciato in otto. Ventotto sono i componenti periti in incidenti di volo.La cosa bella è che il loro arrivo in qualunque parte del mondo scatena la fantasia di fotografi e cineoperatori. Noi abbiamo raccolto gli scatti di Roberto Bastia (che ha fotografato da un posto spettacolare che si chiama "Lo sguardo del Podestà") e Mirco Zanetti che era a San Michele in Bosco, un balcone naturale sul centro città.
Ah, io ho un piccolo sogno. A Istrana, aeroportino militare nei pressi di Treviso, nel novembre 1981 fu organizzata una sfida tra la Ferrari di Gilles Villeneuve, l'Alfa Romeo di Patrese e la Brabham di Giacomelli e i caccia F 104 Starfighter pilotati dal Maggiore De Vincenti e dal suo gruppo. Vinse Gilles e fu iul trionfo personale di Marcello Sabbatini, fondatore del giornalismo motoristico italiano, di Autosprint e Motosprint, e allora direttore dello "scissionista" Rombo. Gilles era il suo modello e il suo idolo. E io ebbi il privilegio di lavorare per anni in tv con Marcello.
Bene, mi piacerebbe...no, non che delle F1 di oggi sfidassero le Frecce. Non sarebbe possibile per nessuno dei due. Ma che in qualche modo quella sfida, per la prima volta affrontata da Tazio Nuvolari 50 anni prima, fosse riproposta anche solo con mezzi ...datati. E piloti magari attempati ma bravi, il che è poi il sale della sfida.
Mi sa che me lo sogno.
💬 Commenti