Rubiera attacca: "Armstrong era odiato dalla Wada. Anche Pantani positivo ma nessuno.."
In un'intervista rilasciata alla rivista Jot Down, l'ex ciclista Jose Luis Rubiera ha ricordato i tempi alla corte di Lance
Qualche mese fa, Lance Armstrong è ritornare a parlare della sua truffa ai danni del mondo del ciclismo e dello sport in un podcast americano: “Si trattava di ingannare il sistema. L’ho sempre detto e posso dirlo ancora: sono stato testato 500 volte e non ho mai fallito un test antidoping. Non è una bugia. Questa è la verità. Quando ho fatto la pipì e poi l’hanno analizzata, era ok. La verità è che alcune di queste sostanze, soprattutto quella che era la più benefica (l’Epo, ndr), avevano una “durata” di quattro ore. Alcune sostanze, come la cannabis, hanno una “durata di vita” molto più lunga. Puoi fumare una canna, andare al lavoro e risultare positivo due settimane dopo, perché la ‘shelf life’ è molto più lunga. Con l’Epo, hai una ‘shelf life’ di quattro ore. Lascia il corpo molto rapidamente”.
Le parole di Rubiera su Armstrong
Intervistato in esclusiva da Jot Down, Jose Luis Rubiera si è tolto qualche sassolino dalle scarpe su Lance Armstrong, suo ex capitano ai tempi della Us Postal:
“Quando Lance è stato squalificato gli sono stati tolti i Tour de France, ma non sono stati assegnati al secondo arrivato, mentre in passato accadeva così. C'era un sentimento di odio nei confronti di Lance da parte della Wada e dell'Agenzia antidoping americana. C'è stata una guerra personale tra di loro. Quello che facevamo alla Us Postal era quello che veniva fatto anche alla ONCE o alla Telekom, ma l'obiettivo era sempre distruggere Armstrong. Pantani è risultato positivo e nessuno lo ha aggredito, anche se è finito male, psicologicamente sprofondato”.
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"Anche Ullrich ha avuto problemi e non credo che lo abbiano attaccato dalla Wada come hanno fatto con Armstrong. Ad altri corridori che hanno ammesso di essersi dopati o che sono risultati positivi è stata data una squalifica di due anni, solo quelli della Us Postal, i medici e altri, sono stati radiati a vita" ha concluso l'ex ciclista.