Finale di Supercoppa. È il titolo che frega: finale si', ma è solo la terza partita dell'anno. Fatto sta che vince la Segafredo contro l'Armani, tira ancora aria da finale scudetto, e la Virtus di Scariolo sembra parente stretta, persino più lunga, della squadra campione di Djordjevic. Si dice quello che si è detto anche per tutta la stagione scorsa. La Virtus è già da Eurolega, peccato che ci debba ancora arrivare. Come ci debba arrivare non lo dice il risultato di Podgorica, perché è evidente che bisogna vincere certe partite, a maggior ragione con la formula che ha l'Eurocup quest'anno,, lo dice semmai come Milano ha vinto contro il Barcellona, prendendosi all'ottava giornata il titolo di capolista solitaria in Euroleague. Dominando per tre quarti una partita mai finita, sopportando il 14-0 del Barcellona a inizio ultimo quarto, non mollando mai e, alla fine, asciugando le rotazioni per tenere in campo solo i migliori e, tra questi,un Datome entusiasmante non solo per i canestri ma anche e soprattutto per la presenza. Insomma, nell'abbondanza si vive anche bene, però ogni tanto bisogna rinunciarci.

Lo specchio Virtus

Altro inizio stagione, puntata di flash back. Prima partita in Europa della squadra di Lardo: un pianto a esser sinceri. Vero, squadra incompleta, ma un pianto. Inizio stagione della Virtus scudettata: vittorie larghe ovunque, i problemi per gli infortuni digeriti come non riesce a nessuno. Poi. Poi la Virtus femminile si completa e va a Mestre e vince contro la Reyer campione d'Italia. Non c'è proprio partita, ci fosse una logica a determinare gli spazi sui giornali e pure sui social media si dovrebbe essere ancora tutti impegnati a parlare della sera in cui la Virtus ha rifilato quasi 40 punti alla Reyer subendone meno di 40. Insomma davanti allo specchio dovremmo tutti riconoscere che è questa, quella delle ragazze, la Segafredo più bella del reame. Invece si sottolinea con un certo sbigottimento il fatto che la Virtus di Scariolo ha appena perso la seconda partita consecutiva in campionato, di nuovo contro una neopromossa.

Sabato bisogna scegliere: sicuri che la scelta migliore sia la più facile ?


Mercoledì hanno giocato in coppa entrambe le Virtus. È una forzatura vederle ancora sullo  stesso binario ? Intanto è curioso notare che Scariolo chiude avanti il primo tempo poi perde, mentre Lardo chiude sotto i primi venti minuti poi vince subendo nella ripresa solo 22 punti. Il pianto è diventato un sorriso, persino l'impresa disperata di rimediare a una differenza canestri tragica sembra adesso alla portata per passare il turno, anche perché le ragazze sanno benissimo di doversi allenare alla "cosa super storica "di cui parla Zanetti, dunque è meglio fare l'abitudine subito a non riconoscere nessun limite. Sabato le due Segafredo giocano entrambe in casa, alle 15 le ragazze contro Sassari, alle 20 i ragazzi contro Pesaro. Il titolo in grassetto, con queste premesse, è ancora  quella provocazione che voleva essere, o è diventato un invito sincero, e pure voluto a ri-scoprire il bello del basket femminile ? È anche una cura necessaria al gruppo di Scariolo il non stargli troppo addosso, in questo momento di rigetto e di difficoltà impreviste, per saper guardare anche altrove. E dire con questo sguardo altro che bisogna passare meno tempo davanti allo specchio ed essere più pratici. L'abbondanza non è solo quella di un roster, può anche essere quella di scegliere, senza pregiudizi, quale partita guardare, se proprio si deve scegliere. Se poi si ha la tentazione di vedere l'una e l'altra Virtus, tutto è lecito, a Basket City e non solo.

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