Scrivo alle 11 di mercoledì 9 dicembre. Non è ostentazione pubblica di agenda privata, semmai dovrei confessarmi provato dagli eventi. Un  giro sulle montagne russe si può fare, un bis è una tentazione, ma poi ti gira la testa, hai bisogno di fermarti. E noi siamo sulle montagne russe da lunedì, orre 20.23. comunicato stampa della Virtus, Djordjevic è sollevato dall'incarico.

E'una storia social

Stefan Markovic sarà probabilmente multato per aver scritto, e, attenzione, scripta manent, questo è un dettaglio non da poco, che certe cose succedono con chi non sa come funziona il basket. Essere parte di una squadra vuol dire accettarne le regole, e la prima è sempre: i panni sporchi si lavano in famiglia. Multa giusta. Il dubbio però è un altro: questa è una storia di basket o una storia social, di quei social che noi, tutti, pensiamo di usare e da cui invece spesso siamo usati appunto perchè le cose scritte restano e diventano un binario obbligato ? Nel basket esistono gli imprevisti, un tiro che esce, un infortunio, e l'imprevisto più prevedibile è di trovare un avversario più forte. I social non ti allenano all'imprevisto.

La presentazione di Belinelli: un social show

La Virtus prende Belinelli. Oggettivamente un gran colpo. Per la squadra, per la proprietà, per l'ambiente. C'ero il giorno della presentazione, ed era un pezzo che non si respirava la stessa eccitazione comune, il sapersi e il riconoscersi più forti per una volta del Covid che ha cloroformizzato tutti. In un palazzo normalmente vuoto abbiamo fatto il pieno di entusiasmo, un entusiasmo che da facile previsione grazie ai social è uscito in fretta dai larghi argini della Segafredo Arena. Tanto è vero che il giorno dopo è arrivaro il comunicato stampa con i numeri, tutti i numeri, dello show. La sintesi del comunicato: il basket è vivo, l'ossigeno è un giocatore, italiano per giunta, campioine Nba che torna in Italia. L'ossigeno lo ha portato la Segafredo. Normale anche che tutti si siano attaccati alla bombola portata in scena da Zanetti: la Virtus ovviamente, la Lega Basket, i media. E'cominciato quel giorno il social show che tutti abbiamo immaginato, sognato quasi, con tanto di diretta tv annunciata in un lampo per la partita contro Sassari: il Belinelli Day.

Il corto circuito

Poi succede che Belinelli si infortuna. Per i social lui è l'eroe del momento. Lo vediamo persino alle Iene, dopo averlo visto dal Papa. Gli eroi non si fermano davanti agli imprevisti. Ai gioocatori di basket, specie in precampionato, e Belinelli questo è, un giocatore che ha ricominciato ad allenarsi in gruppo dopo mesi, capita invece di infortunarsi. Dunque l'eroe social resta sul cartellone dell'evento, lui è il richiamo, lui è il motivo di tanti inviti: ospiti allla Segafredo Arena, la citata diretta tv. Del giocatore ci si accorge in ritardo: ha la tuta addosso, e non il costume di scena. E'un imprevisto, e i tempi social non prevedono imprevisti. A teatro il nome del cantante che interpreta un'opera è sul programma ufficiale. Quando manca lui, o lei, viene aggiunto un foglietto con la correzione. Nessuno ha potuto mettere un foglietto in mano a Belinelli, perchè ormai tutti, senza nessuna variazione comunicata del cast, lo aspettavano in campo.

Fosse stata una storia di basket ...

Avremmo parlato di una Virtus abbastanza inguardabile davanti al nuovo gioiello. Teodosic e Adams che provano a ribellarsi a Naismith, come se il buon James non avesse stabilito fin dal 1891 che il basket è un gioco di squadra, si gioca in cinque e non da soli, e che essendo il centro del gioco il pallone è quello che deve viaggiare veloce. Quando sta fermo, o anche solo è palleggiato insistentemente, è un problema, perchè gli avversario si adeguano e arrivano persino a fare festa quando la difesa lascia metri per i loro tiri da tre. Avremmo chiesto conto a Djordjevic della quarta sconfitta casalinga di una squadra che, difficile da capire, ma ormai evidente, e dunque da accettare, problena che il coach deve risolvere, sente la mancanza dei tifosi. Avremmo chiesto conto di un nervosismo esagerato che è pure la costante da inizio anno, e che il Covid non basta a giustificare. Avremnmo chiesto di una difesa intermittente, che oltre tutto si accende solo con le seconde linee. Ma la domenica, il Beli Day, è diventato altro il giorno dopo

Il sollevamento di Djordjevic

Alle 20.23 di lunedì arriva un fulmine non previsto: il sollevamento di Djordjevic. Il Beli Day prosegue sullo stesso binario sui cui è cominciato: è una storia social. E sui social c'è sempre qualcuno che sa tutto. Sergio Scariolo non figura nell'organico dei Raptors: peccaro che il diretto interessato risponda subito che si tratta di un errore di nba.com. Scariolo ha firmato un triennale con la Virtus: peccato sia la riproposizione di un articolo di diciassette anni fa. Luca Banchi è pronto. Obradovic è il sogno. Nessuno chiede veramente: cosa è successo ? I social non sono posti per le domande, i social sono luoghi per le risposte. Quindi, a Djordjevic sollevato corrisponde un piano b sicuramente attivato dalla società. Invece no, il piano B non c'è, e anche ci fosse è ostacolato in fretta dai giocatori. Markovic scrive, gli altri in silenzio sono persino più eloquenti nella giornata un po'folle che finisce dopo neanche 24 ore con Baraldi che, con grande coraggio, decide di prendersi la colpa di tutti, di essere il parafulmine di una storia che ognuno ha già interpretato a modo suo. Compresi quanti ricordano, e quando i social pescano nella memoria diventano feroci, che una storia del genere era già successa. Djordjevic può anche essere paragonato a Messina, pure dopo una storia ben più breve in Virtus. Il problema per tutti è avvicinare Zanetti a Madrigali.

Il presente che allontana il futuro

Il problema è che in poche ore il tempo dei social, questo eterno presente che non prevede imprevisti, rischia di compromettere il futuro. Si intende che, e non suoni come offesa per nessuno, i separati in casa hanno fatto la pace, ma adesso impiegheranno il tempo del basket, ovvero il resto della stagione, ognuno pensando a costruirsi un futuro. La Virtus cercando un nuovo allenatore, Djordjevic cercando una nuova squadra, i giocatori in cerca di un nuovo contratto, a tanto già spinti, sui social ovviamente, da giornalisti bene informati. E'evidente pure che la situazione ha tolto ogni alibi dal campo, adesso tutto è trasparente: ognuno deve dare il meglio per se'e nell'interesse collettivo. Lo scopriremo strada facendo, cosa è veramente il basket al tempo dei social: torneranno gli assist di Milos su YouTube, e il social watching continuerà a sorvegliare il comportamento fuori campo dei giocatori; aspetteremo di rivedere la Virts dello scorso anno o, meglio, pazienteremo in attesa di scoprire la Virtus powered by Belinelli. Non parleremo più di progetto, non parleremo più di futuro,perchè il tempo dei social è un altro. E adesso scendiamo finalmente dalle montagne russe.

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