La Procura Figc chiude le indagini: ecco quanto rischiano Mourinho e Motta
Dopo le frasi su Marcenaro e Berardi, la procura federale non farà sconti al portoghese. L'italo-brasiliano non è recidivo: la sua posizione è considerata meno grave
Come vi avevamo raccontato noi della redazione de Il Pallone Gonfiato, quello della quattordicesima giornata di Serie A non è stato un weekend facile per direttori di gara e assistenti al Var, non solo incappati in decisioni arbitrali discutibili ma anche finiti nel mirino e bersagliati dalle critiche di tecnici e direttori sportivi. Tra questi anche l'allenatore della Roma José Mourinho e quello del Bologna Thiago Motta.
La ricostruzione e l'apertura dell'inchiesta della Procura Figc
Come sottolineato nell'edizione odierna del Corriere dello Sport Stadio, a entrambi i tecnici viene contestata la violazione dell’art. 4 del codice di giustizia sportiva, quello che cita lealtà, probità e correttezza, nonché il 37 del regolamento del settore tecnico, che impone agli allenatori di “essere esempio di disciplina” oltre che “ispirare la loro condotta al principio della deontologia professionale”.
Per la Procura è degno di sanzione il comportamento che porta a dire di un arbitro “non ha la stabilità emozionale sufficiente per una partita di questo livello” come fatto da Mou o sostenere che “abbiamo lasciato la possibilità al Var e a Nasca di combinare il suo” come nel caso di Thiago. Anche se le frasi non sono offensive e la Roma, ad esempio, difende il suo tecnico parlando di giudizio nei confronti dell’arbitro Marcenaro scevro da qualsiasi accanimento e figlio di una valutazione nel pieno del diritto di critica. Eppure, mai come stavolta, sembra esserci la volontà di dare un segnale; anche alla luce del fatto che la categoria va protetta (c’è una crisi di vocazione spaventosa e gli episodi di violenza fisica aumentano).
Notificati gli avvisi di chiusura delle indagini a Roma e Bologna
“Lunedì Mourinho ha ricevuto l’avviso di conclusione indagini e ieri la letterina è arrivata pure a Bologna - si legge sul Corriere dello Sport -. In un’ipotetica bilancia, le parole di José risulterebbero più gravi agli occhi della procura. Per tre ragioni: le parole sulla «stabilità emozionale» sono valutate come premeditate, c’è un’accusa anche nei confronti di Berardi ed esiste una recidività. Al termine di Monza-Roma della passata stagione, Mou giudicò negativamente anche l’operato di Chiffi e il tribunale federale lo punì con due turni di stop. Per quanto riguarda invece Motta, il pugno degli inquirenti potrebbe essere più morbido vista l’assenza di precedenti: in questo caso, le strade di un accordo pre deferimento sono an- cora percorribili”.
Ecco quanto rischiano Mourinho e Motta
Gli avvisi di chiusura indagini notificati nelle ultime 48 ore a Mourinho e Motta sono la risposta immediata che la procura federale ha voluto dare alle parole dei due tecnici. Secondo il Corriere: “Mourinho rischia fino a due giornate di stop. Thiago forse una, ma la sua situazione appare meno grave e potrebbe cavarsela anche con una multa se deciderà di fare mea culpa e patteggiare (non scontato che il tecnico italo-brasiliano lo faccia). Lo Special One ha tre giorni di tempo per presentare memorie difensive oppure chiedere di essere ascoltato dal procuratore Chiné, Thiago quattro. Avendo già analizzato i video e altre prove, la procura non ha bisogno di interrogare i due prima di deferirli, ma è un diritto di entrambi spiegare eventualmente cosa volessero dire nei loro sfoghi. Nel frattempo, gli incolpati hanno richiesto gli atti” si legge.
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