Sprofondo neroverde al Mapei: il Lecce vince 3-0 e si prende tre punti d'oro in chiave salvezza
Gendrey, Dorgu e Piccoli regalano al Lecce una vittoria che sa di permanenza in A: ai neroverdi serve un miracolo sportivo per non retrocedere
A secco di vittorie da due mesi e a -2 dalla salvezza. Va da sé che l'anticipo domenicale della trentatreesima giornata al Mapei rappresenta di fatto per il Sassuolo una partita da vincere a tutti i costi per restare aggrappato ad una salvezza che ad oggi sembra utopia. Di fronte il Lecce, rivitalizzato dalla cura Gotti, e con il morale alle stelle dopo la vittoria nello scontro diretto contro l'Empoli.
Dopo la botta rimediata contro il Milan, Thorstvedt stringe i denti e parte dal 1', così come Defrel. I dubbi di Ballardini riguardavano la difesa, dove a spuntarla è Toljan, solo panchina per Pedersen e Tressoldi. Dall'altro lato il tecnico dei salentini ritrova Krstovic ma perde Almqvist squalificato.
Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Erlic, Ferrari, Viti (46' Doig); Henrique, Thorstvedt; Bajrami (46' Volpato), Defrel (Mulattieri), Laurientè; Pinamonti All. Ballardini
LECCE (4-4-2): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Pongracic, Gallo; Blin, Oudin, Rafia (55' Gonzalez), Dorgu; Piccoli, Krstovic. All. Gotti
Da un match fondamentale che regala punti pesanti ti aspetti che il Sassuolo, dinnanzi ai propri tifosi, entri in campo con la determinazione e la cattiveria di chi sa che questa potrebbe rappresentare l'ultima chance per tenere vive le flebili speranze salvezza ma così non è. Il Lecce è di categoria superiore, e lo si vede già dalle battute iniziali. Gli uomini di Gotti piazzano un uno-due in soli quindici minuti targato Gendrey-Dorgu che di fatto spezza le gambe ai padroni di casa, che a dire il vero provano a scuotersi col passare dei minuti ma là davanti è davvero poca roba. Poche idee e poca inventiva per la squadra di Ballardini, il quale deve fare i conti con una difesa impresentabile e una sterilità offensiva disarmante tant'è che rischia più volte di capitolare già nella prima frazione di gioco, salvato solo dall'imprecisione degli avversari. I salentini, forti del doppio vantaggio, controllano i ritmi del match senza particolari emozioni tant'è che Falcone di fatto è spettatore non pagante.
Sebbene Ballardini provi a dare una scossa ai suoi inserendo fuori Mulattieri, Volpato e Doig, il Sassuolo non dà mai l'impressione di poterla ribaltare o quantomeno riacciuffare, tutt'altro. Al minuto 60 la terza rete giallorossa che di fatto chiude i giochi: Krstovic lancia in profondità Piccoli che a tu per tu con Consigli non sbaglia. La ripresa non regala sussulti se non una girandola di sostituzioni. Dal 3-0 in poi il cronometro rappresenta di fatto un alleato per la squadra di Gotti, a cui non resta che attendere il triplice fischio per festeggiare una vittoria, la seconda consecutiva contro una diretta concorrente per la salvezza, che di fatto certifica la quasi permanenza in Serie A, per la gioia degli oltre quattromila giallorossi presenti al Mapei. Tutt'altro discorso per il Sassuolo, protagonista di una stagione deludente, la quale si concluderà salvo colpi di scena con una retrocessione inaspettata in serie B.