Lewis Hamilton la vera Freccia d'Argento sei tu! Tutti i numeri del prescelto
Lewis Hamilton, l'uomo dei record. Tutti i numeri e i punti di forza del marziano della Mercedes. Le differenze con Sebastian Vettel e quel desiderio di vederlo, un giorno, a bordo del Cavallino RampanteUna freccia per la Freccia d’Argento. Lewis Hamilton, già quattro volte campione del mondo in F1, è praticamente un marziano sceso sulla Terra da un altro pianeta. Se si pensa il contrario, è doveroso fare un ripasso dei record conquistati dal pilota britannico in Formula 1: maggior numero di punti totali; maggior numero di punti nella stagione di debutto; maggior numero di gare consecutive terminate a punti; maggior numero di podi in una stagione; maggior numero di podi consecutivi dalla gara di debutto; pilota più giovane in testa al campionato mondiale; maggior numero di vittorie nella stagione di debutto; maggior numero di vittorie partendo dalla pole position; maggior numero di stagioni consecutive con almeno una vittoria a partire dall'anno di debutto; maggior numero di vittorie in un mese; maggior numero di vittorie in Gran Premi differenti; maggior numero di vittorie in circuiti differenti; maggior numero di vittorie in una stagione senza aver vinto il campionato; maggior numero di pole position in assoluto; maggior numero di pole position nella stagione di debutto; maggior numero di stagioni consecutive con almeno una pole position a partire dall'anno di debutto; maggior numero di pole position in Gran Premi differenti; maggior numero di pole position in circuiti differenti; maggior numero di pole position nel gran premio di casa; maggior numero di prime file in assoluto; maggior numero di Gran Premi consecutivi con almeno un giro al comando. Una roba da fantascienza, insomma, il palmares di Lewis, uno dei piloti più forti e talentuosi di tutti i tempi. Il pro è tutto dalla parte della Mercedes, attuale forza primaria della Formula 1. A farne le spese è ancora una volta (l’ennesima) il team di Maranello della Ferrari, partita a razzo nella stagione in corso e in netta fase calante nell’ultimo periodo. Un copione visto e rivisto negli ultimi anni quello suddetto e di certo non gratificante per il Cavallino Rampante. Cambiando l’ordine degli addendi, infatti, il risultato non cambia. Lewis Hamilton rimane sempre saldo al comando degli ordini della propria scuderia e, nello stesso tempo, in testa a una classifica mondiale che attualmente lo innalza a 67 punti di differenza - in positivo - rispetto al rivale Sebastian Vettel. Quel che sorprende più di ogni altra cosa è la mai doma capacità di non abbattersi del pilota britannico: anche quando la stagione sembra assumere i colori della Ferrari, infatti, Hamilton riesce a trovare il modo di primeggiare, al momento della resa dei conti, assieme alla propria squadra. Quello che è successo domenica scorsa nel circuito giapponese di Suzuka è solo la più recente dimostrazione della forza del “martello degli dei”: 80^ pole conquistata in carriera, 9° trionfo stagionale, 71^ vittoria complessiva timbrata dall’inizio della propria era professionistica. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno capace di squarciare l’attrito con la Ferrari e con Sebastian Vettel portandosi a un distacco quasi incolmabile a sole 4 gare dalla conclusione del mondiale. Aggressività, agilità nei sorpassi, caparbietà, velocità in qualifica e destrezza sia sul terreno asciutto che su quello bagnato sono solo alcuni dei segreti di Lewis Hamilton, la freccia che si accinge a spaccare il bersaglio del campionato di F1 per la 5^ volta in carriera. La forza in più del docente della velocità di Stevenage sta, tuttavia, nella testa: ogni qual volta venga costretto a respirare gli scarichi delle altre monoposto, infatti, il marziano sembra resettare mentalmente tutti i propri orgoglio e sicurezza, mettendoli da parte e rimontando alla grandissima il rivale del giorno o della stagione. Prerogativa non di molti, dato l'opposto modo di fare del primo e unico diretto inseguitore del campione del mondo in carica, Sebastian Vettel. Come di pochissimi è anche la peculiarità di suscitare il disprezzo (sportivamente parlando) negli avversari e, in contemporanea, la voglia, negli stessi, di vederlo un giorno pilotare la vettura del proprio team di lavoro o di ammirazione. Una proprietà che rende Lewis Hamilton un autentico predestinato agli occhi di tutti, ferraristi e non.
💬 Commenti