Le formazioni ufficiali di Sassuolo-Atalanta

Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Muldur, Ayhan, Chiriches, Kyriakopoulos; Lopez, Henrique; Berardi, Raspadori, Traore; Scamacca. Allenatore: Alessio Dionisi

Atalanta (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Demiral, Scalvini; Hateboer, Pessina, Pasalic, Pezzella; Miranchuk; Boga, Zapata. Allenatore: Gian Piero Gasperini

Le attenzioni  dell'Atalanta di Gian Piero Gasperini sono rivolte, come è giusto che sia, al delicato impegno di giovedì contro il Lipsia: in palio un posto in semifinale di Europa League, obiettivo mai raggiunto prima d'ora nella storia. Europa sì ma con un occhio anche al campionato, dove la Dea è chiamata a reagire dopo il pesante 1-3 subito al Gewiss contro il Napoli, per tenere accese le residue speranze di un posto Champions, distante ora dieci punti ma pur sempre con una gara da recuperare. Di fronte il temibile Sassuolo di Dionisi, reduce dal ko all'Olimpico contro la Lazio e senza particolari obiettivi di classifica, ma voglioso di interrompere la striscia di quindici risultati consecutivi senza vittoria contro i nerazzurri. 

Al Mapei Stadium la gara, così come ci si aspettava alla vigilia, è scoppiettante sin dai primi minuti. Niente tatticisimi e capovolgimenti da una parte all'altra. Centoventi secondi ed è subito prima occasione da gol: Maxime Lopez, servito da Scamacca, si inserisce bene e conclude a rete, la sfera è deviata e Sportiello deve impegnarsi e non poco per deviarla in corner. Le scorribande di Boga, ex di turno, creano non poche difficoltà sulla fascia destra neroverde, e il ritorno dal 1' di Zapata dona fisicità e profondità agli ospiti, che quando possono provano a far male: il colombiano infatti al minuto 12 prima mette il fisico e poi premia l'inserimento di Pasalic, la cui conclusione si stampa sulla traversa. 

E' l'Atalanta a fare la partita anche se è il Sassuolo a rendersi più pericoloso. AL 21' grandissima azione personale di Berardi, bravo a superare in duello Scalvini e battere con un diagonale Sportiello ma l'arbitra annulla per posizione offside dello stesso attaccante. Ma è semplicemente il preludio al gol, perchè due minuti  il Sassuolo mette la testa avanti: da un calcio d'angolo in favore della Dea, Berardi da il là ad un contropiede perfetto, che passa da i piedi di Kyriakopuos e termina con l'inserimento perfetto di Traorè, bravo a freddare Sportiello e a realizzare la sua settima rete stagionale. Il classe 2000 ivoriano è scatenato, e al minuto 26 sfiora addirittura la doppietta con un destro a giro sul quale nulla può il portiere atalantino, salvato dal legno alla sua destra. 

L'Atalanta in questa fase del match appare stanca e frastornata e alla mezz'ora rischia nuovamente di capitolare: questa volta sugli sviluppi di un calcio d'angolo è la traversa a dire no all'incornata da due passi di Chiriches. Atalanta che a cinque dal riposo avrebbe anche l'occasione per ristabilire la parità, ma la conclusione del croato Pasalic, imbeccato in area da Pezzella, termina alto sopra la traversa. 

Nella ripresa Gasperini prova a dare una scossa ai suoi, inserendo Koopmeiners al posto di uno spento Miranchuk e Muriel al posto di Boga. Il leit motiv del match non cambia e le due squadre anche in questo secondo tempo dimostrano di volersela giocare a viso aperto anche se i ritmi sono molti più bassi rispetto alla prima frazione di gioco. Traorè è in giornata di grazia, e dopo aver sciupato una ghiotta occasione a inizio secondo tempo, al minuto 63 raddoppia: sull'ennesima ripartenza dei padroni di casa, l'ivoriano punta e salta Demiral e con un destro a incrociare beffa Sportiello regalando il 2-0 ai suoi. Sussulto d'orgoglio della Dea, a cui non hanno giovato fin qui i cambi del tecnico: l'unico a provarci è Luis Muriel, la cui conclusione dal limite diretta all'incrocio è deviata in angolo da un Consigli attento.

Gli ospiti, complici le fatiche europee e una condizione fisica non ottimale, negli ultimi venti minuti appaiono poco brillanti. Al minuto 78 sugli sviluppi di un corner battuto dal neo entrato Malinovskyi, è Zapata a svettare di testa su tutti senza però inquadrare lo specchio della porta. Il Sassuolo gioca con il cronometro, lascia il pallino del gioco alla Dea e quando può prova a colpire di rimessa: a dieci dal termine Raspadori ha l'occasione di mandare i titoli di coda del match ma la sua conclusione mancina dall'interno dell'area di rigore termina la sua corsa sul palo. Il match negli ultimi minuti non sembra regalare ulteriori emozioni se non una conclusione mancina di Malinovskyi tra le braccia di del portiere neroverde ma l'erroraccio a tempo praticamente scaduto del neo entrato Tressoldi su un lancio dalle retrovie delle difesa atalantina spiana la strada a Muriel, il quale a tu per tu con Consigli non sbaglia, realizzando il gol dell'1-2 buono solo per le statistiche. Al Mapei non c'è più tempo: il Sassuolo sfata il tabù Atalanta e si conferma ammazza grandi. 

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