Gli allenatori si negano, i giocatori esitano: Bologna ad un bivio
Gli allenatori dicono no, i giocatori tentennano: come può migliorare questo Bologna che ha ormai perso anche il consenso popolare?
La realtà è che con gli allenatori hanno incassato solo dei no. Non potendo assicurare a tecnici di nome come Guidolin o Donadoni un rafforzamento effettivo e garantito sui nomi richiesti, i plenipotenziari rossoblu, per quanto delegittimati dal pronunciamento della curva, hanno virato sull'usato sicuro, ovvero Filippo Inzaghi. Nella speranza che qualche giocatore nuovo assicuri quelle vittorie negli scontri diretti indispensabili alla complicatissima salvezza e lontane mille miglia dalle possibilità degli undici, chiunque essi siano, che sono andati in campo fino a oggi.
Fino a che non sarà ufficialissimo, il sospetto è che i no possano arrivare anche sul versante giocatori (anche se per la SS - sono entrambi tedeschi ! - più pronta dovrebbe essere - quasi - tutto fatto). Come riesca il Villareal essere attratto dalla poco seduttiva ipotesi di mollare Sansone e Soriano in prestito secco, senza obbligo di riscatto, era avvolto nel mistero: ma la stampa spagnola ha svelato un piccolo particolare, il Villareal vuole rinforzarsi, non si fida dei due e non ha posto in lista, per cui si accontenta e a maggio si vedrà. E poi il procuratore comune tra i giocatori e il mister, l' ex rossoblu Tullio Tinti, sarà contento di aver trovato possibilità di impiego ai suoi assistiti in campo e nuove chances per il cliente in panchina. Rischia di essere una situazione tipo Sbezzi e la Virtus, ma è un problema che non ci si pone.
Sarebbe comunque il caso di identificare cosa effettivamente serve a questo Bologna. E per fare ciò partirei proprio da Napoli. È vero che gli azzurri si sono presentati in editio minor ma la nostra squadra ha giocato - come purtroppo non sarà possibile fare contro Spal e Frosinone - e prodotto all'attacco, specie di testa: senza Koulibaly abbiamo dominato. Ha subito molto dietro e ha rischiato di subire di più.
Personalmente ritengo che vada costruito un asse centrale con un difensore più forte, un regista e un trequartista. Dato che vi sono delle priorità e il budget è per forza di cose limitato, le punte sono un problema risolvibile, qualora vengano rifornite. Piuttosto si potrebbe fare una rifinitura con un esterno migliore di quelli che abbiamo. In questa chiave va benissimo Ogbonna (la cui presa però mi pare in salita) e sarebbero perfetti Cigarini e Saponara. Con loro vanno bene quelli che abbiamo. Compreso Orso, che dai due in arrivo (a proposito: quando saranno pronti?) trae l'inevitabile conclusione di doversene andare. Così perdiamo l'unico giocatore creativo e con i piedi buoni. Mah...
Penso, in sostanza che la tecnica in vigore a Casteldebole sia sempre quella, del tipo "smoke gets in your eyes", ovvero un soffio di We are One, una spruzzata di Fire and Desire, due bei nomi (la SS ha giocato in azzurro,
3 presenze il bavarese e ben 44 il ragazzo nativo dell'Assia, di cui 9 caps in Nazionale A) e il consenso può magicamente tornare. Forse. Di sicuro li ha costretti in 'sti giorni a fare gli straordinari: poco panettone, poco golf e molte trattative.
Già il consenso. Volevo chiudere notando segnali di frattura nella ex maggioranza, che incollava fedelissimi dello sciroppo d'acero con tutta la pletora dei beneficiati di attenzioni e cortesie da parte della triade dirigenziale. Ora é "si salvi chi può", e solo l'eventualissima presa di Gabbiadini potrebbe ri-incollare i cocci dell'alleanza: vorrebbe dire in buona sostanza che Joey apre i cordoni della borsa, i due che arrivano sono in prestito secco. Comunque, i più tiepidi verso Saputo hanno già chiamato in causa la sua idiosincrasia - vera - verso gli investimenti sul mercato, assolvendo di fatto i dirigenti. E gli strenui difensori dell'ortodossia canadese stanno scaricando valanghe di letame sui tre in oggetto.
Non credo che da questo contenzioso sortirà il bene del Bologna.
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