Pirlo nuovo allenatore della Juventus, il commento di Criscitiello: "Per allenare i bianconeri devi aver dimostrato qualcosa"
Il direttore di Sportitalia, Michele Criscitiello, nel suo editoriale per Tuttomercatoweb, ha rilasciato la sua opinione sulla scelta della Juventus di scegliere Andrea Pirlo come nuovo allenatore.
Nelle ultime ore, la stampa sportiva nazionale e internazione, si è concentrata sulla scelta della Juventus di esonerare Maurizio Sarri e di chiamare come allenatore Andrea Pirlo, presentato qualche giorno prima come nuovo tecnico dell'Under 23. Un scelta che ha lasciato basiti tantissimi tifosi e addetti ai lavori poichè sembra in controtendenza con il 'metodo Juventus' utilizzato negli ultimi anni, basato sulla 'pragmaticità' e una programmazione che porta a vincere subito.
Un primo cambiamento alla programmazione della società bianconera, vi è stata con l'addio di Allegri e l'arrivo di Sarri, nella speranza di trovare una giusta combinazione tra bel gioco e risultati. I risultati e il gioco ottenuti dall'ex allenatore del Napoli però non sono stati soddisfacenti per la riconferma e l'arrivo di Andrea Pirlo sulla panchina bianconera rappresenta un'altra grande scommessa (forse anche più di Sarri) della dirigenza della 'vecchia signora'.
Il commento di Criscitiello sulla scelta della dirigenza della Juventus
Il direttore di Sportitalia, Michele Criscitiello, nel suo editoriale in esclusiva per Tuttomercatoweb, ha rilasciato la sua opinione sulla scelta della Juventus di scegliere Andrea Pirlo, ritenendola alquanto azzardata:
Se l'obiettivo è copiare il Real Madrid, allora, auguriamo alla Juventus di riuscirci ma una società come quella bianconera non è nata per copiare; neanche se il giochino è riuscito al Real Madrid (...) La società che programma tutto, l'emblema di Italia che però forse ha perso il controllo della situazione. Il punto di partenza è che, a Torino, hanno preso un allenatore e gli hanno costruito la squadra al contrario. Hai vinto lo scudetto e hai messo una pezza ma il gioco, le prestazioni, le coppe perse e la figuraccia in Champions hanno fatto saltare il banco. Una stagione negativa ci può stare ma la confusione che questa stagione ha generato ci sta un pò meno. Perché ti chiami Juventus e perché alla guida di questa società c'è un grande Presidente, come Andrea Agnelli, che ha dimostrato in questi anni di essere un leader capace a programmare e a vincere. In questa annata non abbiamo capito nulla ma soprattutto non abbiamo capito le ultime due settimane. Se la tua idea, anche mezza idea, è quella di prendere Andrea Pirlo come allenatore non lo presenti come nuovo Mister della tua squadra di serie C, otto giorni prima della rivoluzione di Torino. Sei la Juventus e non puoi permetterti un altro anno di delirio dopo aver preso due estati fa Cristiano Ronaldo. Investi sul portoghese e in tre anni lo fai allenare da 3 mister diversi. Dov'è finita la programmazione della Juventus? Pirlo potrà essere un genio, un predestinato, un visionario e potrà vincere le prossime 8 Champions League ma ad oggi i fatti dicono altro. E noi possiamo basarci solo sui fatti. Per arrivare alla Juventus ci vuole tempo, devi seguire un percorso, devi avere delle esperienze e devi aver dimostrato qualcosa. Altrimenti torniamo ai tempi di Gigi Maifredi e Ciro Ferrara ma, allora, spiegateci che qualcosa sta cambiando. Oggi parliamo del nuovo allenatore della Juve come un tecnico di cui non conosciamo il modulo, le caratteristiche, non ha il patentino da allenatore e 8 giorni prima lo avevi assunto per fare la serie C. Qualcosa non mi torna. E' una scommessa di Agnelli ed è giusto che il Presidente segua il suo istinto ma è anche giusto che noi seguiamo quel poco di ratio che ci è rimasta. Le eccezioni ci sono sempre state e ci saranno ancora ma, sinceramente, il rischio del testacoda è elevatissimo. C'è da dire che Sarri ha remato da solo. Ha le sue grandi colpe ma i veri colpevoli sono i calciatori che hanno giocato senza voglia e senza furore. Gente strapagata che quasi devi pregarla per dare il massimo in campo. Pirlo non è una scommessa ma un azzardo. Ha due settimane per prepararsi e meno di un mese per fare il ritiro. Con quali idee? Le sue.