È stata indolore, e non è un bene, la sconfitta in Russia: la partita di qualificazione per i Mondiali 2023 era comunque la prima dopo Belgrado e dopo Tokyo, che lo stop sia passato quasi inosservato è una fotografia del momento pieno di dubbi che sta attraversando il basket. Poi, ieri sera, una vittoria molto faticata contro l'Olanda, sempre sulla strada verso i Mondiali, ha chiuso una settimana di pausa del campionato, ricca però di spunti.

Campionato spezzato 

Prima, il passaggio di Baldasso all'Olimpia era stato la certificazione definitiva che esistono tre campionati e l'inizio della seconda crisi di nervi in casa Fortitudo, questa non ancora risolta con l'arrivo dei giocatori che servono a Martino per arrivare alla salvezza. Perché tre campionati: uno è quello di Armani e Segafredo. L'Armani ha preso Baldasso, operazione lecita, ci mancherebbe, perché non può chiedere gli straordinari già ora a Rodriguez e Delaney. L'infortunio di Delaney, e il rendimento di altri, ha svelato la debolezza di Milano in un inizio di stagione luccicante, ed è la stessa debolezza dell'anno passato: manca un giocatore in regia. Non un giocatore qualsiasi: un italiano. Anche, ovviamente, per il perdurare del caso Moraschini. Dunque l'Olimpia chiama, Baldasso risponde, e l'attico del campionato è ancora più separato dal resto. Il secondo campionato è quello di chi si è meritato finora una promozione al piano superiore, dove abitano Brindisi e Reyer, e si parla di Trento, Treviso, Napoli, forse Trieste. Il terzo campionato è quello degli altri. Da qui la domanda: non si possono evitare i trasferimenti durante la stagione ? Oltre tutto Baldasso, anche per la contemporanea fuga di Ashley, è diventato una specie di teorema cge qualcuno ha voluto dimostrare troppo in fretta: via da Roma l'anno scorso, via dalla Fortitudo quest'anno, i suoi bagagli sono quelli delle squadre che non ce la fanno ? Nei prossimi giorni la Fortitudo annuncerà l'arrivo di altri giocatori, il teorema Baldasso è durato pochi giorni. Ma ha fatto, dovrebbe fare paura a tutti: non ci può essere gioia in assoluto, e men che meno adesso, per le difficoltà di un club, continuare a ragionare secondo gli interessi particolari invece che accettando che ci sia un'idea comune che...Lega tutti è un comportamento sbagliato.

Gandini e Petrucci

Il sole dopo l'annuncio, singolare, di un aumento dei tifosi di basket è durato poco, ormai lo vediamo tutti che non ci arriviamo, se non qualche volta Milano in Euroleague, a riempire il 60% della capienza dei palasport. E ognuno di noi ha avuto più di una volta la tentazione di non andare al Palazzo a vedere una partita dal vivo. Non è nemmeno un giudizio sul gioco, sappiamo che è cambiato tutto e non troviamo, nel basket, dei cambiamenti che rinnovino la passione. Ho sognato che il ...sogno svelato da Draghi a dei bambini, fino a 21 anni avrei voluto essere un giocatore di basket, ha detto il presidente del consiglio, diventasse parte della comunicazione Lba, poi ho letto un intervento del presidente Gandini che ha fotografato la necessità di"catturare l'attenzione dei giovani con prodotti diversi dalla frequentazione live". Dunque il pubblico deve tornare per il botteghino, e per farlo tornare gli si dice che l'evento live per cui paga e' un prodotto ormai scadente e secondario ? Poi, guardando le tribune, anni fa facevo addirittura l'appello delle persone sicuro di trovare, non mancano solo le nuove generazioni. Nessun giudizio però, e tanta sincera solidarietà: mi sembra che dovremmo, tutti, pensare alle nuove generazioni. Anche e soprattutto alle nuove generazioni di dirigenti, mettendoci tutti in discussione. Perché nel frattempo succede che le squadre sono già diventate altro, megafoni social: ieri l'Olimpia ha informato i suoi follower che fino al 2025 Eleven Sports sarà la casa della Nazionale Azzurra e dei grandi eventi  internazionali. Me lo ha scritto la stessa Armani che già vende Discovery+ ai suoi tifosi più fedeli.

Petrucci e Gandini

Il presidente Fip Petrucci si è invece scagliato contro l'Eurolega e, facendo meno notizia, contro giocatori e club che rifiutano in tanti modi la convocazione in azzurro. L'Eurolega la sua distanza dalle nazionali la esibisce in modo netto: partite di regular season contemporanee alle finestre per le Nazionali. Finestre che, giusto ricordarlo, fino a qualche anno non c'erano. Di nuovo, se ognuno pensa agli affari suoi non se ne esce. E la situazione Euroleague è persino più complicata con Bertomeu sfiduciato dai club, l'organizzazione sportiva che non produce abbastanza ricavi e anzi obbliga i club, con un calendario monstre, a budget faraonici. La chiosa è di Luca Baraldi, che sta correggendo un po' la rotta Segafredo vusto quanto è dura l'Eurocup quest'anno, ma senza fare la figura della volpe e l'uva, anzi lanciando un allarme preciso: "Andare in Eurolega non è una panacea economica, ma un dramma, perché se ci vai perdi ancora più soldi a differenza del calcio cge in Champions ne guadagna". Fortuna che sottocanestro non abbiamo plusvalenze ...

 

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