Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, è esploso in una serie di dichiarazioni al vetriolo dopo la sconfitta della sua squadra contro il Milan e le controversie legate all'arbitraggio di Di Bello. Lotito ha accusato la Lazio di essere il capro espiatorio delle decisioni arbitrali e ha minacciato azioni legali contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).

Una partita mal arbitrata

Ciro Immobile
Ciro Immobile

Nelle dichiarazioni rilasciate al Lazio Style Channel e riportate da Lalaziosiamonoi, Lotito ha commentato aspramente l'andamento della partita e le decisioni dell'arbitro, sottolineando che la squadra avrebbe rischiato di rimanere in sette giocatori e subire una sconfitta a tavolino se avesse continuato la partita.

"Non è la prima volta che capitano certi episodi, abbiamo sempre avuto un comportamento all’insegna del rispetto delle istituzioni. Capiamo che alcuni episodi non possono essere garantiti sul piano della terzietà e dobbiamo rivolgerci a istituzioni terze che possono restaurare un certo equilibrio e serietà", ha dichiarato Lotito.

Il presidente ha sottolineato di non aver mai visto una partita così mal arbitrata e ha espresso preoccupazione per il deterioramento del sistema di arbitraggio che, secondo lui, non riesce più a garantire la terzietà necessaria. Lotito ha insistito sul fatto che la Lazio è il capro espiatorio in questa situazione, sottolineando che la squadra è vittima di fatti che non sono in linea con valutazioni terze.

"Mai vista una partìta così mal arbitrata. Quando succedono degli episodi non succedono per caso, significa che il sistema non è più in grado di garantire la terzietà, si vince per merito. Se avessimo continuato la partita saremmo rimasti in 7 e c’era la sconfitta a tavolino, perché non c’era il numero sufficiente di giocatori. Il tema è che uno si deve porre il problema che non è della Lazio, la Lazio è il capro espiatorio, parlano i fatti. Non è la prima volta che succedono fatti che non sono in linea con valutazione terza. Dal momento che il sistema non è grado di garantire terzietà è chiaro che ci si rivolge all’esterno e questi potrebbero svelare retroscena. Non penso che quando succedono queste cose, succedano per caso. Parlo io perché non devo mandare messaggi e segnali. Io sono fatto per i fatti, per la politica dei fatti".

Causa alla FIGC?

Quando interrogato sulla possibilità di intraprendere azioni legali contro la FIGC, Lotito ha dichiarato: "La politica della Lega deve avere il consenso della maggioranza delle società, siamo 20 società. C’è stato un deliberato da parte dell’assemblea che ha previsto determinate scelte, io ho preso atto solo di quel che è stato deliberato e dimostra che c’è una situazione che non è più in linea con quelle che sono le aspettative del sistema che possa produrre effetti di credibilità."

Lotito ha continuato a sottolineare che, dal momento che la fiducia nel sistema è compromessa, la Lazio si vedrà costretta a cercare soluzioni alternative, incluso il ricorso ad altre istituzioni esterne alla FIGC per far emergere eventuali retroscena.

La squadra, secondo Lotito, ha reagito con orgoglio nonostante la situazione difficile. "Ho già visto la squadra, una sensazione di una squadra mortificata, frustrata, ma combattiva ed è una cosa positiva. Significa che c’è l’orgoglio di stare dalla parte del giusto", ha concluso il presidente della Lazio.

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