Retegui il futuro dell'attacco azzurro? Dino Zoff: "Non è che arriva uno e scalza un giocatore come Immobile"
L'ex portiere è intervenuto a Rai Radio1 soffermandosi sul percorso della Nazionale azzurra nella qualificazioni all'Europeo
L'ex campione d'Europa nel 1968 e campione del mondo nel 1982 Dino Zoff, ex portiere e attuale dirigente sportivo, è intervenuto nel corso di "Radio Anch'io lo sport" su Rai Radio1 soffermandosi sul percorso della Nazionale azzurra nelle qualificazioni all'Europeo analizzando la sconfitta con l'Inghilterra e la vittoria contro Malta: "Io credo che sia un bilancio normale. La partita di ieri non è che può determinare grandi considerazioni. Il valore non si può andare a vedere in queste partite. Le difficoltà di reperire giocatori, visti i tanti stranieri in campionato, c'è. Quella di ieri non si può certo definire una ripartenza. Se sono preoccupato per il percorso delle qualificazioni all'Europeo? La pesantezza di non essere ai mondiali è stata tragica, ma io non mi spaventerei adesso. Siamo abituati agli estremi, ma queste partite non determinano svolte o retrocessioni".
Dino Zoff ha poi aggiunto: "Retegui il futuro dell'attacco azzurro? Non ci sono tante punte ma non è che arriva uno e può scalzare Immobile che ha fatto 50 gol all'anno da diversi anni. Sono le consuete esagerazioni del nostro calcio. Qual è il problema della Nazionale? Ci sono pochi giocatori italiani. Io faccio sempre gli esempi: è brutto parlare dei miei tempi, ma in Friuli quando giocavo io avevamo 12 giocatori in Serie A e almeno un paio in Nazionale. Al giorno d'oggi con tutti i preparatori che girano, chi è bravo trova subito una squadra degna della sua qualità. Ci sono meno italiani che giocano, è questo il problema. Non è un problema di non farli giocare in Serie A, è proprio il problema che non ci sono o ce ne sono pochi".