L'Atalanta è in uno stato psicofisico esaltante e il 2-1 con cui ieri sera ha sconfitto la Roma non sottolinea del tutto quello che si è visto in campo: un dominio incontrastato per gran parte del match. Un gioco fluido e armonico imperniato su un ritmo infernale, non una novità per i ragazzi di Gasperini, che adesso sono vicini alla qualificazione in Champions League, senza dimenticare la finale di Europa League con il Bayer Leverkusen. Anche ieri, come in gran parte della stagione, è stato possibile ammirare un De Ketelaere sugli scudi, come attesta la doppietta realizzata. Il classe 2001 è un lontano parente del calciatore abulico che avevamo visto nella Milano rossonera. Il lavoro di Gasperini sul belga è evidente, avendo trovato una posizione congeniale alle caratteristiche di Charles e di conseguenza anche i suoi numeri si sono impennati. E' da considerarsi un rimpianto per il Milan? Non proprio, andiamo ad analizzare alcuni aspetti che dimostrano come quest'operazione è stata vantaggiosa ambo le parti.

Charles De Ketelaere
De Ketelaere Atalanta

Perché non è un rimpianto: le ragioni

Sul talento di De Ketelaere non ci sono mai stati dubbi vista l'incredibile qualità tecnica con la palla tra i piedi, tuttavia il cambio di rendimento dal Milan all'Atalanta è evidente. Il cambio di modulo (dal 4-2-3-1 del Milan di Pioli al 3-4-1-2 di Gasperini) ha esaltato le sue caratteristiche permettendo al belga di giocare come seconda punta, ruolo che aveva ricoperto nel 3-5-2 del Bruges. Nel club meneghino non poteva essere utilizzato come seconda punta dal momento che il gioco di Pioli esalta molto le ali offensive e Leao e Pulisic sono imprescindibili. Anche un eventuale utilizzo del 4-4-2, che avrebbe consentito a Charles di giocare da seconda punta non avrebbe giovato comunque all'equilibrio dei rossoneri specialmente a centrocampo, perché in tal caso l'utilizzo del portoghese e dell'americano come esterni anziché ali, li avrebbe chiamati a delle rincorse difensive costanti e a non essere lucidi nella metà campo offensiva. In secondo luogo l'aspetto mentale: l'ex numero 90 rossonero appena si accendevano le luci di San Siro, spegneva la sua. Appariva timido, compassato e non riusciva a compiere anche le giocate che per le sue qualità apparivano semplici. Ad onor del vero il fattore “ grande stadio” non è stato propriamente risolto neanche a Bergamo: come dimostra la poca incisività avuta dal belga nei match contro Milan, Inter e Juventus in trasferta, essendosi mostrato nella sua versione rossonera. Infatti il contributo nei match di “cartello” di Charles  è riferito alle reti contro Roma e Lazio, sesta e settima forza del campionato, e all' assist per Lookman contro il Milan , il tutto però al Gewiss Stadium. Il primo passo da questo punto di vista è stato fatto ad Anfield nel match contro il Liverpool, dove il classe 2001 si è reso protagonista di un ottima prestazione, impreziosita dall'assist di destro per lo 0-2 di Scamacca.

CDK rinato a Bergamo: i numeri della sua stagione

Tuttavia a dovere di cronaca, nonostante non si possa considerare un rimpianto per le ragioni sopracitate, è bene sottolineare che sicuramente il suo livello si è alzato, come dimostrano i numeri. Zero gol e un assist in ben 50 presenze con il Milan fra tutte le competizioni mentre con Gasperini all'Atalanta sono ben 13 le reti e 9 gli assist in 46 presenze. Vista la sua stagione in nerazzurro verosimilmente verrà riscattato dagli orobici che verseranno nelle casse dei rossoneri i 22 milioni di euro più 2 di bonus pattuiti. Al club meneghino spetterà anche una percentuale sulla futura rivendita( il 10%). L'operazione è difatti da considerarsi una “win-win”: i rossoneri qualora venisse confermato il riscatto, riceverebbero un bel bottino da reinvestire sul mercato, in primis per il numero 9 del futuro, mentre  la Dea potrebbe  far continuare il processo di crescita del belga. Gasperini è tra i migliori tecnici, se non il migliore, nell' innalzare il livello delle prestazioni dei propri giocatori.

Gasperini
Gasperini Atalanta

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