Tony Damascelli ha parlato di John Elkann e Andrea Agnelli all’interno del suo editoriale per Il Giornale, commentando la situazione intricata che sta vivendo la Juventus in questo momento: 
 

“Cugini diversi. John e Andrea divisi nel nome della Juventus, dunque della storia di famiglia. Modi opposti di vivere la tradizione, Elkann ha posto l'azienda prima di tutto, questa la sua vittoria politica nella vicenda disgraziata, allestita da Andrea Agnelli il quale, all'opposto, ha messo prima se stesso, la propria arroganza di potere, il desiderio scriteriato di avere tutto ad ogni costo, travolto dagli eventi, dal bilancio, da un sogno irrealizzabile. E oggi in fuga solitaria, rifiutando il patteggiamento, in evidente disaccordo con la scelta strategica, vincente del cugino John che ha voluto salvare la casa Juventus e, con questa, tutta la serie A, il torneo, la prossima trattativa sui diritti televisivi. Andrea Agnelli va a processo, mostrando il petto pronto ad essere giustiziato, dunque radiato dal mondo del football, disonore massimo per un membro della famiglia, l'unico a conservare il cognome storico, però naufrago su una zattera da lui stessa costruita e che non ha più salvagente. Ha scelto di andare in viaggio solitario contro vento, consapevole che l'ammissione di responsabilità, dunque il patteggiamento, potrà essere una aggravante in sede di processo penale, altra tappa vergognosa di una missioni che sarebbe stata altrimenti unica, come i nove scudetti consecutivi. Quel passato resta sugli almanacchi, il presente e il futuro sta scritto nelle carte bollate e nelle stanze grigiastre dei tribunali. La Juventus di John Elkann ha vinto una partita disperata. La Juventus di Andrea Agnelli non esiste più”

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