Non mi piace curiosare nei social. Fosse solo uno slalom tra battute e foto di impiattamenti a regola d'arte, con interventi invece che autoreferenziali rispettosi delle opinioni altrui mi presenterei anche tutti i giorni al cancelletto di partenza. Invece, lo sappiamo tutti, sono diventati una discesa, anzi una caduta libera di cui si può fare tranquillamente a meno. Poi succede che nel ritorno lento al campionato, col basket letteralmente sparito dai media tradizionali, salvato appunto dalla rete, siti, communities, ormai quello sì un patrimonio irrinunciabile, i social si prendono un riscatto. Prima una dichiarazione di Alessandro Gentile, troppo sincera, troppo profonda per essere liquidata come una banalità da social. Poi, il bisogno, si',il bisogno, non la semplice curiosità di leggere i commenti dopo che la Virtus ha comunicato i prezzi per il derby del 19 dicembre. Intanto, lontano dalla rete, la vita continua nello stesso modo gramo di questi tempi, e ricominciano ad avere un peso i bollettini sui giocatori fermati dai tamponi.

Tiro libero

Ultimamente guardare Alessandro Gentile in lunetta era un esercizio difficile, doloroso quasi, perché quella meccanica di tiro, pur efficace, scelta da uno che ha sempre avuto una esecuzione pulita, marchio di famiglia, faceva stare male. Evidentemente lui stava peggio ma scegliendo di confessare un disagio ha cominciato a stare meglio: per se'e per altri. Nessun giudizio, ci mancherebbe, ma anche un'ammirazione sincera per il coraggio dimostrato con questa dichiarazione:Sono sempre di più le persone che fronteggiano problemi di salute mentale. Problemi che non devono essere demonizzati dall'opinione pubblica come forma di pazzia. È una cosa seria, anche se non tangibile concretamente.È molto facile mostrarsi forti, mentre ci vuole forza a mostrarsi vulnerabili, sensibili,non indifferenti alla realtà che ci circonda. Come si risolvono crisi mentali ?E'un processo, io stesso non ne sono ancira uscito del tutto.

Non era il cavaliere invincibile e indifferente che ci voleva far credere, e che forse voleva credere, Alessandro; di sicuro adesso ci sfida perché il primo che lo insultera'per quello e per come lo ha detto ci dimostrerà che non meritiamo neanche di iniziare il processo di cui sopra. E sarebbe davvero una brutta sconfitta.

Caro derby, derby caro

Siamo in un esperimento collettivo da due anni. Esperimento di tanti tipi diversi. Anche i prezzi per il derby comunicati dalla Virtus, facile sintetizzarli nei 40 euro per gli under 14 in gradinata, 70 per gli interi, sono un esperimento. Se la gente paga e riempie l'Arena per un derby che non è nemmeno lontano parente di quello di due anni fa, intanto perché sono passati due anni, poi perché nel frattempo la distanza tra le due squadre è diventata siderale, l'esperimento è riuscito, ovvero si dimostra la (r)esistenza di Basket City, un posto magico in cui la crisi può anche essere arrivata ma non sottocanestro. Se la gente non paga, i problemi non sono solo della Segafredo, anzi il 20 dicembre comincerà una gara collettiva di lettere a Babbo Natale in cui ogni club chiederà una idea, e una non sarebbe nemmeno sufficiente, su come riportare la gente al Palazzo. C'è ancora chi pensa che possiamo vestire la XL, la realtà è che adesso staremmo larghi forse pure in una M. E il prima possibile bisogna che qualcuno spieghi questa realtà anche ai giocatori che invece sono rimasti ai tempi felici e facili di due anni fa.

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