Che Rafael Leao e Theo Hernandez fossero tutt'altro che disposti ad impegnarsi nel corso dell'avvio di questa stagione era apparso evidente sin da Parma-Milan. La disfatta di Parma aveva fatto già emergere tutta la svogliatezza e tutta la superficialità di due giocatori teoricamente molto forti, ma che all'atto pratico stavano giocando decisamente al di sotto del loro livello.

La disfatta del Milan in Emilia Romagna aveva messo quindi in evidenza i primi scricchiolii all'interno dello spogliatoio rossonero, l'ennesima gatta da pelare per la gestione Fonseca, come se già la decadente fase difensiva non fosse sufficiente per affossare il suo inizio.

Alla luce dei recenti fatti di Lazio-Milan e soprattutto del distacco dei due dal cooling break del secondo tempo, cosa ci si aspetta dal loro futuro? Cosa dovranno fare per riprendersi la fiducia dell'ambiente?

Rafael Leao
Leao e Theo Hernandez

Il fattaccio del cooling break

Innanzitutto, il fatto che Theo Hernandez e Leao si siano defilati dal secondo cooling break di Lazio-Milan è un fatto che appare gravissimo. Risulta grave perché, aldilà del malcontento di aver perso il posto da titolare, mostra il poco rispetto nei confronti di un allenatore arrivato da pochi mesi.

È inoltre poco educativo vedere il capitano del Milan (Theo Hernandez) e il giocatore offensivo più forte della rosa (Rafael Leao) avere un atteggiamento così indisponente nei confronti di un tecnico, Fonseca, che ha bisogno come minimo del supporto morale della propria squadra.

Supporto che al momento sembra non esserci e tale criticità dello spogliatoio rossonero va ad aggiungersi a tutte le altre problematiche relative all'aspetto tattico.

Cosa fare per riprendersi l'ambiente?

Di fronte a dinamiche così tanto controverse, non si può non pensare a come proseguirà la stagione del Milan se si andrà avanti in questa direzione con lo spogliatoio.

Diventa difficile credere che Fonseca possa rinunciare a due giocatori come Rafael Leao e Theo Hernandez, i cui valori e la cui intesa reciproca è pressoché indiscutibile, ma si può certamente pensare che per i diretti interessati serva un bagno d'umiltà, per il bene proprio e per la squadra.

È arrivata l'ora che Rafael Leao pensi di meno a rispondere sui social (anche se c'è da dire che l'opinione di Di Canio è un po' estrema) e che risponda sul campo alle critiche, giocando come sa fare. Così com'è arrivato il momento che Theo Hernandez si consacri come il leader che deve essere per questa squadra.

Serve comunione d'intenti, altrimenti la stagione del Milan sarà naufragata ancora prima di iniziare. 

Paulo Fonseca
Paulo Fonseca (ph. Image Sport)
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