Ranieri: "Zola è un orgoglio, Maradona un grande rimpianto. Sono arrivato a Napoli solo dopo il suo addio"
Il tecnico della Sampdoria, Claudio Ranieri, si è raccontato ad Il Mattino in vista della sfida di domani contro il Napoli
Il tecnico della Sampdoria, Claudio Ranieri, si è raccontato ad Il Mattino in vista della sfida di domani contro il Napoli: "Gianfranco Zola è un orgoglio. Maradona, invece, è un grande rimpianto: per esser arrivato a Napoli solo dopo il suo addio".
Ranieri prosegue sulla stagione 1991-92: "Non c’era Diego: ogni allenatore avrebbe voluto allenare Maradona. Il presidente Ferlaino avrebbe voluto acquistare un numero dieci per ovviare all’assenza. Gli dissi che qualsiasi giocatore avrebbe preso, dal pubblico alla stampa, tutti avrebbero fatto un paragone con Diego e non ne saremmo venuti mai fuori".
"Già conoscevo Gianfranco Zola: qui, arriviamo al ricordo più piacevole. Giocava nella Torres, io ero il tecnico del Cagliari: ci conoscevamo e dissi a Ferlaino che mi prendevo la responsabilità di scommettere su Zola. I compagni già lo conoscevano, i tifosi già avevano avuto modo di apprezzarlo. Per questo decisi che gli avrei dato la numero dieci", ha sottolineato Ranieri.
Napoli da Champions?
Ranieri prosegue: "Napoli da Champions? Vedo molto, ma molto bene Gattuso e i suoi ragazzi in questa corsa ai posti Champions. Ha recuperato, tranne Ghoulam, tutti i giocatori infortunati e si è vista la forza del Napoli. È stata una gran bella gara, ha vinto la Juve, ma il Napoli non ha demeritato. Mi aspetto la stessa forza, la stessa qualità, la stessa intensità vista contro la Juventus".