Lecce-Verona, D'Aversa: "Gesto brutto, ma non volevo dare una testata a Henry. Mi ha provocato"
D'Aversa spiega cos'è successo con Henry e il motivo della testata
Il Lecce esce sconfitto nella sfida salvezza con il Verona a causa del gol di Folorunsho. D'Aversa, protagonista di una rissa nel finale, ha parlato ai microfoni al termina della partita.
D'Aversa sulla testata a Henry
C'è stato un finale concitato, già negli ultimi minuti di partita quando ci sono state delle provocazioni. Non volevo che i miei ragazzi prendessero delle squalifiche o simili, siamo venuti a contatto io e Henry: il gesto non è stato bello da vedere, ma la mia intenzione era di dividere gli altri. Ha continuato nelle provocazioni anche a partita finita
Ha chiarito con Henry?
A fine partita ho salutato subito Marco Baroni, poi c'era un parapiglia e l'intenzione era quella. Con i dirigenti ci siamo parlati ed è finita lì
Sull'atteggiamento inaccettabile da allenatore
No, è la vostra visione. Non sono entrato in campo per dare una testata, sono andato a salutare Baroni e poi volevo evitare che i miei giocatori prendessero squalifica per la prossima. Poi lui si è avvicinato, l'intenzione mia non era di andare da Henry assolutamente. Gesto premeditato? Assolutamente no, l'avrei detto. Ripeto: il gesto brutto è devo scusarmi, ma l'intenzione mia non era di andare da Henry. Volevo separare i giocatori, gli ultimi 7-8 minuti sono stati una provocazione continua
Cosa le ha detto Henry?
Riguardando le immagini dicono una cosa, dico che sono la conseguenza di una serie di provocazioni a fine partita
Come riportare serenità?
È il primo scontro diretto che ci vede perdenti, purtroppo a casa nostra. Se interpretiamo la partita come nei 20 minuti successivi al gol subito… dobbiamo cercare di capire che abbiamo perso con una diretta concorrente, ma dobbiamo migliorare su aspetti come quelli di oggi: abbiamo concluso tante volte in porta e perso 1-0
Le scuse di D'Aversa
Ripeto, con i dirigenti del Verona ho già parlato. Mi scuso per il gesto, non è bello da vedere: essendo un allenatore e padre di tre figli c'è da scusarsi
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