Ecco l'editoriale di Michele Criscitiello a Sportitalia.com, sul Milan di Stefano Pioli primo in classifica:

"Furlani in versione ultras, Moncada scatenato come se fossimo a fine stagione e il Milan viaggia a velocità altissima. Partite trappola superate, confronti diretti vinti con Roma e Lazio e una sola pesante sconfitta che lascia il segno nella testa ma non in classifica. Il Milan è partito forte e neanche ci aspettavamo un ritmo così se consideriamo la rivoluzione estiva per squadra e società. Finora Pioli è stato bravo, anzi bravissimo, perfetto lo sarà quando capirà come gioca Simone Inzaghi. Il mercato intelligente porta a risultati incoraggianti e fin qui siamo in linea con la nostra previsione, anche se restiamo dell’idea che la candidata principale per lo scudetto sia la Juventus con tutti i suoi miliardi di problemi. Il Milan, nell’ennesimo anno zero, non deve vincere il campionato ma non lo doveva vincere neanche quando l’ha vinto. Sta di fatto che hanno lavorato bene ed è la dimostrazione che non servono i nomi per fare calcio. Pulisic è un grande acquisto ma anche gli altri daranno grandi soddisfazioni ai tifosi rossoneri.

Intanto il Professor-Presidente Zangrillo a Genova ha alzato un polverone senza motivo. Rimettere in discussione tutto il palazzo, il potere, gli amici degli amici nel periodo delle trattative più importanti per la vendita dei diritti tv è un autogol. Le accuse a Maignan sono gravi, la risposta del portiere superflua e via al circo mediatico che non serve a nessuno. Zangrillo è un grande uomo di sanità ma sul calcio ci sono dei tempi e dei modi. Lui ha sbagliato entrambi. A caldo non bisogna mai parlare e, forse, è meglio dormirci una notte su e poi sparare sentenze in un mondo che comunque non conosci e non è tuo. La stima per il Professore è immensa, quella per il Presidente va conquistata. Perché poi dovremmo anche parlare, se vogliamo analizzare il sistema marcio, di come il club che rappresenta per anni abbia giocato sull’orlo del fallimento e forse in un mondo normale anche il Genoa sarebbe dovuto ripartire dai dilettanti come Catania, Palermo, Parma, Bari e tante altre".

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