I giallorossi giocano una partita coraggiosa, ma vengono puniti su un paio di disattenzioni fatali. Il 4-2 finale permette ai capitolini di uscire comunque a testa alta. La finale sarà Liverpool-Real Madrid

- di Calogero Destro -

Il 26 Maggio, a Kiev, si affronteranno Real Madrid e Liverpool. Era un verdetto quasi scontato dopo la gara di Anfield, ma la Roma è stata brava e coraggiosa, provando fino all'ultimo secondo a gettare il cuore oltre l'ostacolo. I giallorossi, che chiudono la mancata impresa dell'Olimpico sul 4-2, escono dalla competizione a testa altissima (e con le tasche ben più piene di quanto ci si potesse aspettare già al sorteggio dei gironi di qualificazione). Il gol di Mané, al 9', ha ammutolito subito un Olimpico vestito a festa, e che ha provato a rianimarsi sulla rocambolesca autorete di Milner (fotografia nitidissima della traballante difesa dei "reds") 6 minuti più tardi. Ma il ritardo di Florenzi nell'alzarsi con la linea difensiva copi tempi giusti e un'uscita tutt'altro che perfetta di Alisson, hanno permesso agli ospiti di riportarsi avanti con la zuccata a distanza ravvicinata di Wijnaldum, al 26'. Si rientra dunque negli spogliatoi sull'1-2. Nella seconda metà di gara, i giallorossi recriminano per un paio di episodi dubbi, ma Skomina sorvola, fra le polemiche. Il pareggio di Dzeko, al 52', ha ridato qualche speranza alla squadra di Di Francesco, riuscita a riaprire definitivamente ogni discorso solo nei minuti finali (doppio Nainggolan tra l'86' e il 94'), quando ormai era troppo tardi. Adesso, a Kiev, si affronteranno due compagini che collezionano, insieme, la bellezza di 17 Champions League/Coppe dei Campioni). Mentre la Roma vede sfumare il sogno che l'avrebbe vista tornare in finale 34 anni dopo, ma acquisisce una consapevolezza che le tornerà di certo utile nella prossima stagione europea.
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