Milan, Ibrahimovic: "Mi sento un leader, ma non è solo merito mio. Stiamo facendo grandi cose"
L'attaccante svedese è stato intervistato dal Corriere dello Sport
Il Corriere dello Sport ha intervistato l'attaccante svedese del Milan, Zlatan Ibrahimovic. Il bomber rossonero ha parlato dell'attuale situazione della sua squadra in campionato e delle ambizioni per il futuro. Ecco un estratto della sua intervista:
"Oggi mi sento un leader. Io guido, la squadra mi segue. Dieci anni fa era un altro Milan. Ma anche il Milan che ho trovato nel 2020 era diverso. Sempre una squadra molto giovane. Abbiamo lavorato, ci siamo sacrificati. Ecco i risultati. Non è solo merito mio".
"In questo momento sono io la novità nel Milan? Non posso giudicare quanto c’era prima di me. Stiamo facendo grandi cose, è vero, com’è vero che non abbiamo vinto un bel niente. C’è la voglia di fare di più".
PLAYSTATION IN REGALO AI COMPAGNI DI SQUADRA - "In realtà avevo chiesto: chi la vuole a un certo prezzo? A quelli che si sono messi in lista l’ho regalata, agli altri ho detto: eh no, troppo tardi. Così ho capito con chi avevo a che fare (ride). Adesso mi danno tutti retta, però".
DIFENSORI - "Mi sono sempre piaciuti quelli che accettano il duello duro e leale. E ricordiamoci che prima non c’era il Var. Paolo Maldini mi stimolava. Ora dice che all’epoca non ero forte come oggi, ma se ricordo bene non è che vincesse tutti i confronti con me. Mi piace Chiellini, un animale che continua a darti la caccia. Quella è la mentalità giusta".
DONNARUMMA - "È il portiere più forte del mondo. Ma no, a lui non lo dico. Deve continuare ad avere fame. Non è normale che non abbia mai disputato una partita di Champions".
CHAMPIONS LEAGUE - "E’ presto. Quanto manca? Tutto il ritorno più due partite. Inoltre porsi obiettivi è come porsi limiti. Non lo faccio mai. Il secondo è il primo degli ultimi. Voglio cavare il meglio da me e dalla squadra, ogni giorno, allenamenti compresi".