Zenga chiama Zazzaroni, Caniggia risponde: "Non fu colpa tua Walt, avrei segnato anche se tu fossi rimasto in porta". Il ricordo del Mondiale '90
Durante un'intervista di Zazzaroni a Caniggia, Walter Zenga chiama e partono una serie di battute sul ricordo dei Mondiali del 1990
Ivan Zazzaroni ha fatto un'intervista a Claudio Caniggia nella sede del Il Corriere dello Sport-Stadio. Mentre la chiacchierata tra i due era in corso e viaggiava tra i ricordi di Maradona e le sue previsioni sul Mondiale di Messi, ecco a sorpresa squillare il cellulare di Zazzaroni: è Walter Zenga, il portiere azzurro di quella drammatica semifinale tra Italia e Argentina del mondiale del '90.
Zazzaroni e la chiamata tra Zenga e Caniggia
Ecco cosa racconta Zazzaroni:
“Squilla il mio cellulare. Assolutamente inatteso, è Walter Zenga da Dubai. Non ci posso credere: proprio mentre davanti a me, per un’intervista, c’è Caniggia, eletto trentadue anni fa suo e nostro “carnefice mondiale”. La sorpresa da singolare e fortunata coincidenza si moltiplica per tre. Le risate si inseguono e dopo un primo scambio di battute mediate dal sottoscritto Claudio mi chiede di passargli il telefonino. Il volume è sufficientemente alto, la voce di Walter mi arriva. La “charla”, la chiacchierata, scivola subito sull’erba del San Paolo, semifinale di Italia 90. Alla fine, loro dentro e noi fuori.
“Non fu colpa tua, Walt, il pallone sarebbe entrato comunque” dice Caniggia. “Avrei segnato anche se tu fossi rimasto in porta, mandai il pallone dalla parte opposta, ci sarebbe voluto Superman per parare”.
“E poi avevo Ferri davanti”, aggiunge Walter.
“Ti difenderò alla morte”, la chiosa dell’argentino.
Tra i due si insinua una nota sentimental-familiare.
"Claudio, ho appena inviato sul whatsapp di Ivan la foto di mio figlio, il più piccolo, ti somiglia tantissimo, un caniggino, ha dieci anni e gioca a calcio”.