Torino, che tegola con Zapata! Un brutto colpo per Vanoli e soci
Il centravanti colombiano è caduto vittima di un grave infortunio contro l'Inter a San Siro
Che ci fosse qualcosa che non andava con l'infortunio di Duvan Zapata nella partita di sabato sera contro l'Inter era piuttosto chiaro ed inequivocabile. Dopo aver segnato un bel gol da attaccante vero dopo aver eluso la marcatura di Bisseck, il colombiano è caduto vittima di un infortunio terribile che l'aveva costretto ad uscire prematuramente dal campo proprio nella stessa sera in cui Dani Carvajal aveva posto fine anzi tempo alla sua stagione per la causa del Real Madrid.
Questo infortunio di Zapata è un trauma per il Torino di Paolo Vanoli, in quanto arriva proprio nel periodo in cui i Granata erano reduci da uno splendido periodo di forma (se si esclude la sconfitta più che comprensibile contro la squadra di Simone Inzaghi). A confermare la gravità di questo guaio fisico è il bollettino medico del colombiano, che risulta a dir poco catastrofico per quanto riguarda i tempi di recupero.
La gravità dell'infortunio di San Siro
La triste conferma di quanto ci si immaginava è purtroppo arrivata nella giornata di oggi, con i test medici che hanno confermato la gravità dell'infortunio di Duvan Zapata, che sarà costretto ad un lungo periodo di stop.
Secondo quanto confermato dall'ultimo comunicato del Torino Football Club nelle ultime ore, il colombiano è caduto vittima di una lesione del legamento crociato anteriore, del menisco mediale e del menisco laterale. Lo stesso Club granata ha mandato un messaggio di supporto emotivo nei confronti del proprio centravanti, augurandogli, com'era normale che fosse per le circostanze, la più rapida ripresa da questo grave infortunio:
Il Torino Football Club abbraccia con affetto Duvan con l’augurio di rivederlo al più presto in campo.
Cosa perde il Torino di Vanoli
Aldilà del dispiacere umano nei confronti di un infortunio così grave rimediato da un professionista esemplare come Duvan Zapata, la perdita per il Torino è dolorosa dal punto di vista tecnico, tattico e anche mentale.
Il colombiano stava vivendo una rinascita nella città piemontese, riscattandosi dopo le ultime opache stagioni con la maglia dell'Atalanta. Aldilà dei gol segnati (15 in 42 partite), era apparso ormai rinvigorito fisicamente e mentalmente, tanto da consacrarsi come uno dei leader emotivi di quello stesso Torino che l'anno prima aveva sfiorato la qualificazione alla Conference League sotto la gestione di Ivan Juric.
Di conseguenza, anche la Serie A stessa si ritrova ad aver perso uno dei suoi principali protagonisti offensivi, capace di fare entusiasmare il tifo granata (e anche, va detto, i Fanta-allenatori) e di mettere a disposizione di Paolo Vanoli tutta la sua esperienza accumulata in tutti gli anni trascorsi nel campionato italiano.