Coronavirus: il bollettino del 5 settembre della Protezione Civile
Il bollettino aggiornato al 5 settembre della Protezione Civile
Sedici morti positivi al Covid nelle ultime ore. E' il numero più alto delle ultime settimane. I nuovi contagiati sono 1.695, in leggero calo rispetto a ieri. I tamponi sono stati 107.658 (6mila in meno di ieri). Questi i dati del ministero della Salute. Le vittime complessive salgono così a 35.534. I contagiati totali diventano 276.338. Dopo giorni di continuo aumento, sono stabili nelle ultime 24 ore i pazienti in terapia intensiva positivi al Covid: 121. In crescita i ricoverati con sintomi (1.620, +13) e le persone in isolamento domiciliare (29.453, + 1.181). Incremento anche per gli attualmente positivi (31.194, quasi mille in più) ed i dimessi ed i guariti (209.610, quasi 600 in più). Questi i dati del bollettino quotidiano del ministero della Salute. In Lombardia (388) e Veneto (188) il maggior aumento di positivi rispetto a ieri. Nessun nuovo caso, invece, in Molise e Valle d'Aosta. "C'è una condizione di crescita, ma non critica, dei casi di Covid e gli ospedali non sono sotto stress. Con l'arrivo della stagione fredda credo vedremo una circolazione più elevata del virus ma il Servizio sanitario nazionale è in grado di farvi fronte". Lo ha detto a Coffee Break su La7 il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. "Dubito - ha sottolineato - che avremo una seconda ondata epidemica così come l'abbiamo vista a febbraio-marzo, perchè abbiamo imparato a convivere con il virus". Oggi nelle terapie intensive "ci sono 120 ricoverati.E' chiaro che il trend dei casi è in crescita - ha affermato Sileri - ma l'impegno è estremamente basso. Inoltre, nelle terapie intensive ci sono anche pazienti con altre patologie". Come noto, ha aggiunto, "ci sono molti casi da rientro dalle vacanze. Avremo un aumento dei casi, ma finchè controlleremo i focolai la situazione sarà gestibile". Il vaccino contro l'inflluenza stagionale "sarà disponibile" ha poi assicurato Sileri in merito al rischio di eventuali carenze nelle forniture denunciato dalle organizzazioni mediche. "Ci stiamo muovendo - ha affermato a La7 - per migliorare l'approvvigionamento delle dosi di vaccino anti influenzale e inizieremo anche prima la campagna vaccinale. Purtroppo quelli che fanno il vaccino sono meno di quelli che noi desidereremmo soprattutto tra gli anziani, ma quest'anno prevedo una inversione di tendenza e questo è auspicabile perchè sarà d'ausilio alla diagnosi differenziale per Covid". E dopo il primo caso di contagio di un liceale a Roma in un istituto internazionale, una studentessa che frequenta l'Istituto tecnico "Malignani" di Cervignano del Friuli (Udine), e presente in classe in questi giorni per i corsi di recupero, è risultata positiva al coronavirus. Si tratta del primo caso finora emerso in Friuli Venezia Giulia. Lo rende noto il dirigente scolastico dell'Isis Bassa Friulana, Oliviero Barbieri. Il plesso scolastico è stato chiuso per la sanificazione, mentre una decina di studenti e due insegnanti, che sono stati a contatto con l'alunna, verranno sottoposti al tampone. Nei prossimi giorni i corsi di recupero proseguiranno online. Nuovo decesso in Calabria, dopo oltre tre mesi, di un paziente positivo al Covid 19. La vittima è un 72enne di Napoli, probabilmente in vacanza sulla costa ionica cosentina, ricoverato nel reparto di malattie infettive dell'ospedale dell'Annunziata di Cosenza dal 25 agosto scorso. Successivamente le sue condizioni sono peggiorate ed è stato necessario il trasferimento nel reparto di rianimazione, dove si è spento. L'ultimo decesso per Covid 19 in Calabria risale al 29 maggio scorso. In quella circostanza la vittima era una donna di 82 anni deceduta nel Grande Ospedale Metropolitano "Bianchi-Melacrino-Morelli" di Reggio Calabria. Il totale delle vittime dall'inizio della pandemia sale a 98. "Non possiamo nascondere le nostre preoccupazioni per l'aumento dei casi di positività registrato negli ultimi giorni. Però, rispetto a quanto è avvenuto nello scorso febbraio quando l'arrivo dell'epidemia ci colse all'improvviso, stavolta possiamo dire di essere preparati". Lo ha dichiarato il professore Raffaele Bruno, direttore di Malattie Infettive al San Matteo di Pavia, intervenendo alla presentazione del libro "La Storia del Coronavirus a Pavia" (Typimedia editore) scritto dal giornalista Alessandro Repossi. "Non abbiamo dati scientifici certi per prevedere cosa accadrà nei prossimi mesi - ha sottolineato l'infettivologo pavese -. Certo, non si può negare che nelle ultime settimane il virus abbia ripreso a circolare. Se crescono i contagi di conseguenza aumentano anche i ricoveri compresi quelli nelle terapie intensive, anche se la situazione per fortuna resta sotto controllo. Per prevenire la diffusione del virus, restano fondamentali le regole conosciute: portare la mascherina, il distanziamento sociale, lavarsi o disinfettarsi le mani più volte al giorno. Certamente si può normare tutto, ma non il senso di responsabilità che dipende dai comportamenti delle persone".