Fortitudo: fine del sogno. Casale sbanca il PalaDozza e vola in finale contro Trieste
La Fortitudo crolla al PalaDozza contro un'ottima Casale e dice addio alle speranze di promozione. Emozionate il saluto del pubblico a fine gara, ma da domani si ricomincerà a costruire
- di Calogero Destro -
Fine del sogno. La Effe termina la propria corsa verso la A1 dove meno ce lo si poteva aspettare e, soprattutto, nel modo più impronosticabile. Nella bolgia del PalaDozza, gli uomini di coach Pozzecco (espulso a fine primo tempo), rimangono in partita solo 6', affondando progressivamente fino al trentello di svantaggio, ricucito, poi, solo a partita abbondantemente finita (67-82). La partita- L'avvio di gara è equilibrato. La difesa dei padroni di casa ha subito la giusta intensità, ma Casale mette un paio di tiri difficili e comincia a prendere fiducia. Dopo l'1/2 di Mancinelli dalla lunetta (7-7 al 4'), però, la Effe rimane imbrigliata nella zona ospite (6 palle perse) e non vede letteralmente più il canestro. La Novipiù prova allora a dare la prima spallata alla partita, piazzando un parziale di 23-2 (11/15 dal campo) che manda le squadre al primo mini-intervallo su un difficilmente pronosticabile 9-30. Il secondo quarto si apre sulla falsariga del primo, con Casale che continua a sparare con percentuali irreali e i biancoblù che non riescono a ricucire. La bomba di Tomassini (11 punti, 3/5 da 3 nel primo tempo) vale dunque il massimo vantaggio ospite (+25 al 15'). Mancinelli rianima il PalaDozza con 5 punti in fila, ma in difesa mancano energie e concentrazione, e i piemontesi ne approfittano per tornare sul +25 con un paio di layup fin troppo semplici. Il nervosismo è palpabile, e s'impadronisce dei giocatori in maglia biancoblù: volano tecnici, mentre uno scatenato Pozzecco si fa espellere a pochi secondi dalla sirena. I bolognesi rientrano negli spogliatoi sotto addirittura di 28 lunghezze (24-52). Nella ripresa la Effe, trascinata dalla grinta dei propri veterani, prova almeno a lottare, ma i biancoblù, nonostante qualche discreta costruzione al tiro, continuano a litigare coi ferri del PalaDozza (1/18 da 3), mentre Casale rimane lucida e attenta su ambedue le metà campo. Le due triple in fila di Martinoni (25 punti, 7 rimbalzi)e Blizzard mettono in ghiaccio la qualificazione dei piemontesi, che entrano nell'ultimo periodo sul 42-68. Il quarto quarto è solo un lento scorrere verso i titoli di coda della stagione della Effe (4/27 da 3), che abbandona prematuramente il sogno promozione e perde la prima gara di playoff sul proprio parquet nel momento più importante dell'anno. Il PalaDozza non smette di cantare, ma la delusione rimane, fortissima, all'interno del meraviglioso popolo biancoblù. Stasera ci saràammortizzare una sconfitta difficile da accettare. Ma da domani, ancora una volta da tre stagioni a questa parte, sarà tempo di profonde riflessioni in casa Effe. Così coach Pozzecco a fine gara: "Ringrazio tutti i miei giocatori, dal primo all'ultimo. Il mio staff, il presidente e tutti per avermi dato questa opportunità clamorosa, una delle cose più belle della mia vita. A questa gente non puoi non voler regalare emozioni. A un certo punto ero convinto che potesse finire in modo diverso. La qualificazione ce la siamo giocata in gara 1: non è questa la partita che non ci ha fatto andare avanti. Il domani? Non mollo nulla, ma non è il momento adatto di parlare di queste cose, del mio futuro non è il momento di parlare. Voglio solo andare ad abbracciare i miei ragazzi. Arbitri? Casale gioca in un certo modo e l'arbitro è costretto a saperlo. Com'è costretto a sapere, ad esempio, che un nostro giocatore fa sempre passi in partenza. Però, da questo punto di vista, bisogna fare dei passi avanti. L'espulsione non me la meritavo: purtroppo gli arbitri non dovrebbero essere dilettanti".
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