Il dottor Piero Volpi, responsabile dell'area medica dell'Inter, è risultato positivo al Covid-19 ed ora è a casa. Le sue parole alla Gazzetta Dello Sport Sullo stato di salute il direttore dell'Unità Operativa Ortopedia dell'Humanitas di Milano ha risposto cosi: “Ho lasciato l’ospedale, sono a casa. Sono in isolamento, con la mascherina e tutte le precauzioni possibili per chi vive con me. Non posso ancora dire di aver sconfitto il Covid-19: dopo la quarantena di 14 giorni, farò due tamponi che mi diranno se ne sono uscito”. Volpi ha proseguito raccontando quello che ha vissuto: “Per una settimana ha convissuto con sintomi lievi, qualche colpo di tosse, nulla di più. Pian piano però il malessere aumentava. E ho compreso. Ho contratto il virus in ospedale, come è capitato a molti miei colleghi. Il 27 marzo mi sono ricoverato. E le dico una cosa: è un’esperienza che non auguro a nessuno” Su come ne esce lo sport si è espresso cosi: “In un solo modo: siano le autorità scientifiche – e in Italia abbiamo delle eccellenze – a dettare l’agenda. Il cronoprogramma spetta a loro e a nessun altro, siano loro a dirci se e quando riprendere l’attività. Poi in un secondo momentoentreranno in gioco anche i medici sportivi, certo, con tutta l’attività di prevenzione”. Sulla ripresa del campionato e degli allenamenti: “Il 4 maggio la ripresa? Solo alla fine di aprilesi capirà. Ci sono rischi enormi” Sulla ripresa dell’attività agonistica: “Non è giusto definirli ora, i tempi. Questa è un’emergenza che non può portare a ragionare sul lungo, ma neppure sul medio periodo”. Ha proseguito: “Abbiamo a che fare con la salute, i rischi sono enormi, qui ci sono in ballo le vite delle persone. E nel caso di una squadra che deve giocare, ci sono 60 o 70 famiglie da proteggere. Ci guidi la scienza, non altro” Fonte: La Gazzetta dello Sport
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