Il Bologna si presenta oggi come una squadra ricca di esterni nonostante la cessione di Verdi e l'addio probabile di Masina. Quello che manca però è la qualità

- di Marco Vigarani -

Due ufficialità sono alle spalle: Simone Verdi passa al Napoli ed Ibrahima Mbaye resta al Bologna. Si tratta di due storie differenti con un ragazzo che in rossoblù ha spiccato il volo ed un altro che invece sta ancora sgomitando per trovare un posto al sole nonostante una concorrenza flebile. Entrambe le vicende però portano a puntare l'obiettivo su uno specifico pacchetto di giocatori: quello degli esterni.Entro poche ore Filippo Inzaghi verrà ufficializzato come nuovo allenatore del Bologna e sembra opportuno oggi guardare la rosa che avrà immediatamente a disposizione per capire quali giocatori e quanta qualità avrà a disposizione per lavorare e/o fare richieste di mercato. In particolare la storia tattica dell'ex attaccante rivela una discreta propensione a passare dal 4-3-3 al 3-5-2 e pertanto diventa fondamentale poter contare su esterni capaci di attaccare e difendere a tutto campo. Simone Verdi in tal senso non sarebbe stato paradossalmente l'uomo giusto ma comunque Inzaghi non dovrà neanche porsi il problema così come per Adam Masina che ha fatto vedere buone cose nel centrocampo a cinque ma che è avviato verso un futuro in Inghilterra. Tra gli esterni bassi il migliore nell'interpretare il ruolo a tutta fascia è sicuramente Ibrahima Mbaye, già protagonista in tal senso a Livorno e candidato ad una stagione fondamentale per la sua carriera. Sicuramente non sono esterni duttili Emil Krafth ed Alex Ferrari (entrambi comunque cedibili) mentre invece per Mitchell Dijks bisognerà capire il livello di forma fisica e mentale nell'affrontare questa nuova esperienza.Cercando poi tra gli esterni offensivi qualche ragazzo capace di applicarsi anche in fase difensiva per interpretare sia il 4-3-3 che il 3-5-2 la situazione però non migliora: può farlo Luca Rizzo (se in condizione) e possono sacrificarsi sia Federico Di Francesco che Ladislav Krejci, entrambi però dotati di una naturale predisposizione offensiva. Per ora indecifrabile Riccardo Orsolini apparso poco concentrato in fase di non possesso, resterebbe Orji Okwonwko che però meriterebbe forse di essere impiegato da punta vera più che da esterno così come Cesar Falletti risulta più un trequartista centrale (e soprattutto uomo con la valigia verso la B). Gli ultimi nomi valutabili sono quelli dell'attaccante tutto mancino Filippo Falco e del giovane Andrea Vassallo reduce da una bella annata in C a Carrara: difficile pensare che Inzaghi abbia voglia di rischiare puntando su uno di loro. Coraggio allora SuperPippo, serviranno pazienza e buone idee sul mercato per rendere competitiva una rosa per ora inadeguata alla categoria ma soprattutto impreparata ad affrontare un lavoro tattico su due moduli in contemporanea.
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