Il quotidiano non ci sta! Bordata a Commisso: "Dice mafiosa alla Juventus e poi..."
Grande critica nei confronti di Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, reo di accusare tante società di A in merito a conti e potere
Rocco Commisso al centro delle polemiche. Il presidente della Fiorentina, nella giornata di oggi, ha ricevuto un duro attacco da parte de Il Corriere dello Sport. Il quotidiano romano, infatti, ha fatto notare come il numero uno Viola spesso lanci bordate contro i presidenti di altre squadre per quanto riguarda i bilanci delle proprie società oppure per il potere che detengono, salvo poi concludere affari con gli stessi.
E il riferimento, nemmeno velato, è alle trattative di calciomercato che la Fiorentina ha concluso con la Juventus. Negli ultimi tempi, infatti, la società toscana ha avuto parecchi rapporti di calciomercato con la società bianconera, sia per quanto riguarda le entrate, che per quanto riguarda le uscite. L'accusa di oggi è una bordata senza precedenti. E bisognerà vedere se lo stesso Commisso replicherà o meno a queste accuse dai toni molto aspri.
Il Corriere dello Sport accusa Commisso: “Da della mafiosa alla Juventus e poi…”. Il presidente della Fiorentina accusato anche per le parole a Zhang e Cairo
Il Corriere dello Sport, come detto, si è scagliato contro il presidente Commisso. Su un articolo di oggi, a firma del giornalista Roberto Beccantini, infatti, si sottolinea come il presidente Viola sia stato protagonista di tantissime sfuriata che hanno portato solo a concludere affari. Di seguito, il frammento interessato:
"È di questi giorni la notizia del trasferimento di Moise Kean, attaccante, classe 2000, zero gol nell’ultima stagione, dalla Juventus proprio alla Fiorentina. Sin qui, non un dettaglio che valichi la cima della modica normalità. Dov’è, allora, il titolo a nove colonne? È tutto nel “fatto” che, “a parole”, Commisso ha sempre dato della “mafiosa” alla Vecchia Peccatrice di Torino. Per le plusvalenze, per i bilanci, per le penalizzazioni. In verità, il boss ha aggredito anche i debiti di Steven Zhang, ex mandarino dell’Inter, e l’artiglieria di Urbano Cairo, padrone del Torino, reo di aver puntato i suoi giornali-cannoni contro le turgide barricate della Viola. Ma la Goeba è la Goeba. Per la cronaca, e per la storia, simili catilinarie nascondono un problema non lieve, visto l’ingorgo di pulpiti e invettive: dal momento che la Juventus sarebbe “mafiosa”, la squadra della città di Firenze fa affari con un’appendice di “cosa nostra”; o “cosa loro”, nell’ipotesi meno inquinante. Non il primo, durante la sua gestione. Il quinto, addirittura. Dopo Federico Chiesa e Dusan Vlahovic dall’Arno al Po. Dopo Rolando Mandragora (definitivo) e Arthur (in prestito) dal Po all’Arno”.
Accuse a Commisso anche per le critiche a Zhang e Cairo: i precedenti
Come detto, Commisso in passato non ha mancato di lanciare delle invettive contro altri presidenti come Steven Zhang e Urbano Cairo. L'ex presidente nerazzurro, infatti, era stato accusato di continuare a fare mercato, nonostante una situazione debitoria molto elevata e di rischiare addirittura il fallimento. Per quanto riguarda il presidente granata, invece, l'accusa era inerente all'uso che lo stesso avrebbe fatto dei propri mezzi editoriali per tutelare la propria società di appartenenza - il Torino - e per scagliarsi proprio contro le parole forti utilizzate dal presidente Viola.