Mihajlovic: "Sono legato alla città: non mi piace lasciare debiti"
Sinisa Mihajlovic devia gli argomenti riguardanti il futuro focalizzando l’attenzione sulla contesa di domani. Lyanco disponibileAlla vigilia della battaglia dello stadio Renato Dall’Ara con i ducali il tecnico serbo esalta il lavoro svolto finora, bensì prosegue la filosofia di non stilare tabelle di marcia: “Non abbiamo mai guardato le altre compagini: dobbiamo fare la nostra gara. Lyanco? Ha recuperato dal piccolo guaio muscolare. Edera? Può giocare da ambedue i lati, ma rende al meglio sulla corsia mancina. Svanberg? Con il Milan non ha sfigurato; dal giovane svedese ho intravisto buoni spunti, tuttavia sfortunati. Squalifiche? Una delle soluzioni può essere Krejci a sinistra. Sono sereno, gli attori che reciteranno non faranno rimpiangere gli indisponibili. I protagonisti del nervosismo di San Siro hanno chiesto scusa. Anche io da calciatore ho commesso molteplici sbagli. Le proteste non hanno un nesso logico; in particolar modo con l’introduzione del VAR. Destro e Palacio ancora sotto le Due Torri nel 2020? Non è il momento adatto per approfondire il tema. Io devo pensare solo alla formazione anti-Parma. Tra i pretendenti di una maglia da titolare c’è altresì Santander. Fisicamente il Trenza è integro, basta saperlo gestire: può disputare altre stagioni. Inglese e Gervinho sono ottimi atleti: possono fare la differenza. Per marcare l’ivoriano Mbaye deve ricordarsi di portare il motorino. 10 anni fa sono stato esonerato e sentivo di essere ancora legato a questa città: non mi piace lasciare debiti. Il pubblico petroniano è sempre stato gentile con me, anche quando approdavo in Emilia da avversario. Adesso tutto è mutato. Pure io sono diverso. Nello spogliatoio vige la regola di visualizzare solo il presente, ciò nonostante qualche ragazzo mi ha chiesto di restare. Mi sono emozionato a rivedere in tv il mio Stella Rossa”.
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