Il presidente della FIGC Gravina a Radio 24: "Il giorno della comunicazione dello stop alla Ligue 1 è stato il più difficile" La presenza dei tifosi negli stadi italiani dopo la ripartenza, l'ipotesi palyoff e playout per la prossima stagione e il 'caso Ligue 1': sono questi i tre argomenti spiegati dal numero uno della Federazione Italiana Giuoco Calcio nella seconda parte dell'intervento a 'Radio 24'. "I supporters negli stadi? E' un auspicio, me lo auguro di cuore - ammette Gravina - Sto seguendo l'andamento della disponibilità all'interno dei teatri e delle arene per le manifestazioni culturali. È impensabile che, con tutte le precauzioni, in uno stadio da 60 o 80 mila posti, non ci possa essere una percentuale minima di persone. Mi auguro che anche così arrivi un segnale di speranza per il Paese, che ricompenserebbe tanti appassionati di calcio". Per quanto concerne la stagione 2020/2021, il presidente federale spiega: "Non c'è una decisione in questo momento. C'è una bozza di programma stilato dalla Lega di A, mi sembra che il calendario sia tale da permettere lo svolgimento del campionato con partenza dal 12 settembre, ma anche più tardi. Se ci dovessero essere impedimenti oggettivi, come sapete l'art. 218 del DL Rilancio consente alla Figc di derogare alcune norme dell'ordinamento sportivo e riorganizzare la stagione". Infine, sullo stop anticipato della Ligue 1 francese, Gravina sottolinea: "Ci sono stati diversi momenti difficili durante questo periodo, ma forse il puù complicato è stato ilgiorno della comunicazione della rinuncia alla Francia a proseguire. Una delle big five veniva meno mentre gli altri non avevano ancora deciso. Questo poteva avere un peso negativo sotto l'aspetto dell'influenza. Ma noi abbiamo sempre mantenuto la barra dritta e abbiamo ottenuto un risultato importante".
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