Attualmente ben quattro squadre su venti si trovano in ritiro confermando la tendenza dei dirigenti di Serie A: è una scelta che paga o un paravento?

- di Marco Vigarani -

Il ritiro punitivo è sempre stato considerato l'ultima arma a disposizione di un allenatore, la carta della disperazione nelle mani dei club che non sanno più come recuperare una situazione sfuggita di mano. Il calcio però cambia ed ormai è mutato profondamente anche il senso di questa misura emergenziale che mai come in questo momento sembra diventata più che altro una moda. Quando quattro squadre su venti sono contemporaneamente in ritiro infatti la scelta stessa si banalizza e perde di significato diventando più un messaggio verso l'esterno che verso l'interno.Le ultime ad unirsi al lungo elenco stagionale sono state Bologna, Udinese e Cagliari tutte per motivi diversi. Gli emiliani hanno perso a Crotone e vogliono dare un ultimo stimolo alla squadra per chiudere l'anno dignitosamente anche alla luce del malumore della città nei confronti prevalentemente del tecnico Donadoni. I friulani sentono la doverosa urgenza di tappare la falla di otto sconfitte consecutive che hanno vanificato l'apparente buon lavoro iniziale del subentrato Oddo. I sardi nel medesimo lasso di tempo hanno ottenuto una sola vittoria ed guardano con preoccupazione il distacco dalla zona retrocessione. Il Verona poi ha ormai fatto l'abbonamento al ritiro visto che per la terza volta nell'anno si trova a dover preparare il prossimo match lontano dalla solita quotidianità. Attento Bologna perchè nei precedenti due casi il ritorno in campo ha portato ai successi contro Fiorentina e Cagliari. Toccherà ai felsinei provare a ribaltare la statistica e prendersi tre punti che consentirebbero di tagliare con ampio anticipo il traguardo della salvezza quasi matematica. Curiosamente (ma forse non troppo) le quattro società in ritiro si scontreranno tutte tra di loro nel prossimo turno di campionato che prevede Bologna-Verona e Cagliari-Udinese. Due squadre quindi potrebbero guadagnarsi la libertà e le altre due proseguire il proprio percorso di condanna. Il ritiro non è stata però l'unica mossa delle società coinvolte visto che Cagliari e Verona hanno perso il direttore sportivo mentre invece l'Udinese ha inserito in organico il professor Brignardello come consulente per la preparazione atletica. Altre squadre però avevano già scelto la strada del ritiro negli ultimi mesi: vediamo con quali risultati.Il Benevento attende solo la matematica per firmare la propria retrocessione ma continua a combattere e mister De Zerbi non lesina periodi di ritiro anche prolungati. Era successo a gennaio dopo il successo contro la Sampdoria per provare a bissare il colpo nella trasferta di Bologna ed è accaduto anche prima della vittoria contro il Verona. Probabilmente esagerando, il club sannita aveva scelto di prolungare la misura anche dopo tale risultato ed infatti sono poi arrivate tre sconfitte consecutive. La Sampdoria sogna l'Europa dopo una stagione a tratti davvero entusiasmante ma non ha evitato a sua volta un momento di ritiro: è successo a fine marzo dopo la scoppola subita a Marassi per mano dell'Inter (0-5) ma i risultati successivi non hanno dato ragione alla celta. Un ko in casa del Chievo ed un pareggio senza reti nel derby con il Genoa: forse è semplicemente finita la benzina. Miglior sorte ha certamente incontrato il Crotone che ha scelto di andare in ritiro anticipato in vista del match contro il Bologna: per la squadra di Zenga, pur priva di elementi fondamentali, si è quindi scelta una manciata di giorni tutti assieme per cementare lo spirto di gruppo e l'immediata vittoria ha dato ragione all a devione.
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