La situazione che si è venuta a creare nella sponda giallorossa di Roma negli ultimi giorni ha davvero del surreale. Al netto della mancanza di risultati dietro la decisione della dirigenza della Lupa di esonerare Daniele De Rossi, le perplessità sono davvero infinite e passano dalla liceità di tale allontanamento al senso delle scelte che erano state fatte precedentemente.

Di fatto, la dirigenza della Roma si è dimostrata davvero poco oculata e per l'ennesima volta ci ha fatto una figuraccia, pagandone le conseguenze sia a livello economico, sia per la scelta obbligata di un sostituto che potrebbe non essere all'altezza della situazione a questo punto della stagione.

Ha davvero avuto senso esonerare Daniele De Rossi in questo momento della stagione e soprattutto alla luce del contesto societario dal quale si giungeva?

Daniele De Rossi
Daniele De Rossi (ph.Image Sport)

È stato sbagliato tutto. Tutto.

Sin dal mese di aprile, la dirigenza della Roma è stata davvero poco calibrata nelle decisioni, facendosi ingolosire fin troppo presto dall'idea di rinnovare l'avventura di Daniele De Rossi in giallorosso con un progetto a così lungo termine.

Ad essere stato folle è anche stato il contratto triennale da 3 milioni di euro dato ad un allenatore che aveva sicuramente rivitalizzato l'ambiente giallorosso, ma che era anche reduce da avventure decisamente poco prolifiche in Serie B (vedasi la sua avventura fallimentare alla guida della SPAL).

Nonostante si fossero verificate delle situazioni apparentemente irrisolvibili con la dirigenza e con la squadra (anche la vicenda del rinnovo di Paulo Dybala non ha aiutato), è stata scelerata la decisione di esonerare un allenatore al quale era stato promesso un progetto tecnico triennale.

Inoltre, qualora De Rossi non dovesse riprendere da subito la sua esperienza da allenatore (scenario tutt'altro che irrealistico, considerando che in pochi sarebbero disposti a garantirgli 3 milioni annui), la Roma si ritroverebbe a pagare lo stipendio di un allenatore inattivo fino al 2027.

Di conseguenza, l'esonero di De Rossi ad oggi si preannuncia come una scelta scelerata dal punto di vista logistico che può avere delle conseguenze significative per le casse della società. Società che iniziano a versare sangue per un progetto tecnico abbandonato sul nascere da parte di una società ancora una volta molto poco lungimirante. 

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Daniele De Rossi
De Rossi

Juric, la scelta della disperazione

Con Daniele De Rossi esonerato e con ben poche scelte rimaste, la Roma si è ritrovata a fare la scelta più obbligata e triste come tappabuchi, prendendo Ivan Juric.

Benché Juric abbia dimostrato ampiamente di essere un ottimo allenatore con il Verona e con il Torino, lascia perplessa la scelta da parte della dirigenza giallorossa di rinunciare ad un tecnico che avrebbe dovuto ottenere garanzie di lungimiranza, per poi ritrovarsi ad avere un downgrade tecnico rispetto a quelle che dovrebbero essere le ambizioni della Roma.

Ma a conti fatti, la Roma cosa pensa di ottenere con questa gestione lavorativa scelerata? E soprattutto, è realmente consapevole di quanto è riuscita a perdere dal punto di vista economico e sportivo con l'esonero di Daniele De Rossi? Fino a che punto di follia intende spingersi una dirigenza così poco certa di quelli che sono i propri progetti futuri?

Ma del resto, come si suol dire, chi è causa del suo male pianga di se stesso.

Ivan Juric
Ivan Juric (ph. Image Sport)
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