Caos Plusvalenze, le ipotesi d'accusa contestate ai vertici juventini. Ecco cosa rischiano le società
Sulle pagine de La Stampa si analizza il caos plusvalenze che ha portato al deferimento di 11 club tra cui 5 di Serie A
La Guardia di Finanza di Torino ha eseguito nuove perquisizioni in tutta Italia relative l'inchiesta avviata a dicembre sulle presunte plusvalenze di rendiconto finanziario da parte della Juventus. A soffermarsi sull'accaduto l'edizione odierna de La Stampa che sottolinea come ieri siano stati deferiti 11 club di cui 5 sono di Serie A (Juventus, Empoli, Genoa, Napoli e Sampdoria). L'unico rischio per questi club è l'ammenda con diffida, mentre Pisa e Parma (in B) rischiano penalizzazioni o esclusioni perché senza le plusvalenze fittizie non si sarebbero potute iscrivere.
Per quanto riguarda la Juventus, le perquisizioni riguardano le quattro mensilità su cui i calciatori e la società bianconera avevano trovato un accordo per un rinvio alle stagioni successive, durante la prima ondata di Coronavirus. L'altra ipotesi si articola sulle presunte plusvalenze fittizie per 282 milioni di euro che sarebbero state utilizzate per "migliorare" i bilanci in tre annualità differenti; calciatori ipervalutati, questa l'ipotesi, utilizzati in scambi di mercato alla pari con altre società tra cui quello avvenuto tra Juve e Barcellona che ha portato Pjanic da Torino in Spagna e il centrocampista Arthur in Italia.