Proprio non ci siamo. Per quanto l'Inter possa essere una squadra straordinariamente prolifica dal punto di vista realizzativo (nonostante qualche spreco di troppo, la partita di ieri sera ci conferma questo fatto), Simone Inzaghi continua a fare una fatica immensa a trovare la quadra in fase difensiva.

Continuano ad essere troppe le occasioni concesse dai nerazzurri, che appaiono decisamente vulnerabili per quelle che sono le proprie potenzialità. Sono stati solo tre i cleansheet in questo avvio di stagione per l'Inter, che si è ritrovata a subire 13 gol nelle restanti sei

Tra giocatori che stanno avendo un vistoso calo di rendimento e la quadra difensiva che è saltata per aria rispetto alla perfettibilità della stagione precedente. Simone Inzaghi è quindi costretto a correre ai ripari, ma di chi è la vera colpa per quanto successo in questo avvio di stagione?

E se le colpe fossero da rintracciare addirittura a qualche anno fa?

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi Inter

A monte, ci sono le colpe della società dell'Inter

A ripensarci bene, la difesa nerazzurra non ha navigato sempre in acque felici e che ci fosse un sentore che qualcosa non andava già lo si era intravisto con il calo vistoso del rendimento da parte di Stefan de Vrij.

A peggiorare la situazione era stata la mancata cessione di Milan Skriniar nell'estate del 2022, che non soltanto aveva impedito ai nerazzurri di capitalizzare a livello economico sulla cessione importante, ma anche e soprattutto di puntare forte su Gleison Bremer, un profilo futuribile poi approdato agli acerrimi rivali della Juventus.

Nel momento esatto in cui l'affaire Bremer è saltato per aria, l'Inter è stata costretta a correre ai ripari con un profilo per niente futuribile come quello di Francesco Acerbi, che proprio in questa stagione sta iniziando a presentare il conto dei 36 anni d'età.

Inoltre, Benjamin Pavard e Yann Bisseck hanno la necessità di confermarsi e nel corso di questo avvio hanno avuto un rendimento difensivo decisamente sottotono per quelle che sono le loro possibilità. Al momento, di fatto, è il solo Alessandro Bastoni a rappresentare una certezza nella difesa a 3.

Intorno a lui è tutto cambiato, costringendo Simone Inzaghi a dover stravolgere l'ossatura della difesa già nel 2022-2023. E probabilmente il tecnico piacentino sarà chiamato agli straordinari per risollevare il proprio reparto arretrato per evitare certe debacle come quella di San Siro contro la Juventus di Thiago Motta.

Gleison Bremer
Bremer Juventus

Non si può ricostruire gli equilibri difensivi da zero ad ogni inizio di stagione

Il problema rimane però sempre lo stesso: per quanto Simone Inzaghi possa essere magistrale nella ricostruzione di quei dettami tattici che erano saltati per aria nel corso di alcuni infortuni e/o di cessioni imminenti, non può sempre ritrovarsi a dover stravolgere da cima a fondo un reparto arretrato che era riuscito a consolidare negli anni.

Benché sia un grandissimo allenatore, i “miracoli” per il tecnico piacentino non possono essere eterni e prima o poi l'Inter troverà una stagione che la vedrà fronteggiare dei problemi difensivi semplicemente troppo grandi per essere risolti.

A furia di tirare la corda con una difesa che fatica ad essere stabilmente tra le migliori del campionato italiano, anche per uno dei più grandi allenatori della storia del Club può risultare complicato riuscire a trovare sempre e comunque la soluzione migliore.

La dirigenza dell'Inter deve trovare una direzione chiara in sede di mercato, in modo tale da poter avere difensori affidabili e allo stesso tempo futuribili da poter affiancare ad Alessandro Bastoni (ad oggi l'unico punto fermo), oltre che per semplificare il lavoro di un allenatore straordinario che non può avere sempre la bacchetta magica tra le mani.

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