Ecco cosa ha raccontato l'ex allenatore del Milan, Arrigo Sacchi ai microfoni di Prime Video qualche giorno fa:

"Per me una vittoria senza merito non era una vittoria. Il mio era un bel Milan, che non disconosceva i valori, il merito, la bellezza, le emozioni, lo spettacolo, l'innovazione. Era una squadra nello spirito e nel gioco. È stata una grande esperienza e siamo andati oltre al sogno. Io non guardavo i piedi. Guardavo le persone, la loro volontà, l'entusiasmo, la generosità, la modestia. La loro etica, l'etica del collettivo. Eravamo una squadra. Un giorno un giocatore mi disse: fatichiamo troppo, cosi non mi diverto. E io gli dissi: guarda, noi ci dobbiamo divertire… per quanto riusciamo a distrarre dalle loro problematiche giornaliere quelle 70 mila persone che ci vengono a vedere e quel milione che ci guarda in televisione. Quando noi daremo a loro il massimo dell’impegno e dell’emozioni, questi ti saranno grati e riconoscenti per tutta la vita. Per me il calcio sarà sempre più un collettivo di intelligenza. I padri fondatori di questo sport avevano considerato il calcio uno sport di squadra offensivo, che ha perso le sue caratteristiche originarie in Italia, dove abbiamo interpretato il calcio come uno sport individuale e difensivo. Ma quando lasci il comando del gioco agli altri, potrà crescere la fantasia, la motivazione, la sicurezza? Non credo. Ho smesso di giocare a 19 anni e mi avevano visto come il signor nessuno. Avevo la presunzione, la speranza, la conoscenza di giocare un calcio di dominio. Ho dato tutto quello che potevo dare e quindi non ho neanche un rammarico". 

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Milan, Sacchi su Pioli

Pioli, tecnico del Milan

Stefano Pioli, è una bravissima persona. Cerca sempre di migliorarsi. Lui era un tattico. Ha vinto un campionato con 10 e lode. C'erano 3-4 società che avevano investito molto di più, aveva dei giocatori semi sconosciuti. Criticati. E hanno vinto giocando bene. Spero che Pioli tenga una squadra molto compatta che cerchi di portare via l'idea all'avversario". 

Milan, quando Maradona disse a Sacchi…


Ancelotti? Un grande, una persona che si fa voler bene, generosa. Io lo volli a tutti i costi e mi sbilanciai. Dissi: Se mi prendete Ancelotti vinciamo in campionato. E così fu. Mi disse Maradona: con lei corre veloce anche Ancelotti". 

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