Il direttore sportivo dell'Inter, Piero Ausilio, in un'intervista rilasciata per il direttore di Libero, Fabrizio Biasin, ha affrontato diverse tematiche e tra queste ha rilasciato alcune dichiarazioni sul giocatore del Milan, Rafael Leao. Nell'estate del 2019 l'Inter era sulle tracce di Romelu Lukaku, ex attaccante allora del Manchester United, ma la Juventus si era inserita sul calciatore belga cercando di proporre ai “red devils” uno scambio con Paulo Dybala con l'attaccante argentino che rifiutò il trasferimento a Manchester. I nerazzurri per evitare di trovarsi spiazzati per un eventuale sorpasso da parte della Juventus, virarono su Leao che era in forza al Lille. 

Piero Ausilio
Ausilio Inter

Piero Ausilio, le parole del dirigente nerazzurro su Leao

"Leao è stato vicino all'Inter, ma molto molto vicino. Avevamo l'accordo con il Lille, un accordo trovato in fretta a Londra. Poi non abbiamo portato avanti l'accordo e con lui non siamo neanche arrivati a parlare in maniera troppo approfondita".

Piero Ausilio sul mercato dei nerazzurri

“Prima mi arrabbiavo perché trovavo la cosa non seria, penso non sia corretto per i calciatori che sono qui, ma vale per tutte le squadre perché essere messi in discussione tutti i giorni non fa piacere. E un discorso di tutela verso i calciatori. Adesso sorrido perché apro i giornali sapendo già che troverò qualcosa. Già alle 6.30 del mattino ho un’idea di quella che sarà la giornata".

“È stata una risposta di petto, ma anche con una logica se pensiamo alla rosa. L’anno scorso sapevamo sarebbe stato lungo e impegnativo perché ci sono stati 12 calciatori da cambiare, quando guardo a oggi, invece, mi rendo conto che c’è poco da fare. Ad oggi l’Inter ha una rosa competitiva e forte”.

“Bisogna analizzare la cosa in modo più profondo. Uno dei successi e dei segreti è stato quello di avere una rosa giusta in modo di dare a tutti l’opportunità di essere coinvolti, di allenarsi con l’idea di essere presi in considerazione. E anche l’allenatore può lavorare serenamente e nel modo giusto perché durante la settimana avere 4-5 calciatori in più può andare bene con qualche ragazzino e non è positivo per calciatori affermati e con esperienza. Preferisco avere il numero giusto e poi attingere a qualche giovane”.

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