Inter, primi campanelli d’allarme: troppa differenza tra titolari e riserve…
Troppa discrepanza tra il rendimento dei titolari e quello delle riserve ma non solo: analisi del mezzo passo falso contro il Monza
Nell’epoca del turnover, del “servono 25 titolari”, del "l' Inter ha a disposizione due rose di livello”, la partita di Monza suona come un campanello d’allarme in casa nerazzurra, e dimostra che quanto viene comunemente detto sia un versione un po' distorta dei fatti. Attenzione...l’Inter ha comunque a disposizione maggiori risorse dalla panchina rispetto alle altre contendenti, ma c’è comunque una notevole discrepanza tra il rendimento di quest’ultime con quello dei titolari.
Il troppo turnover frena l’Inter?
I nerazzurri possono fare a meno di Calhanoglu, di Barella e anche di Bastoni, ecco… di uno però, perché di tutti e tre nello stesso momento sembra proprio di no. Anche perché giocare senza i tre registi/palleggiatori della squadra comporta un rallentamento evidente nella manovra e nello sviluppo di gioco ed è un fatto che specialmente con squadre chiuse come i brianzoli ieri sera, i meneghini non possono proprio permettersi. Anche perché il lavoro che svolge Bastoni per far partire l’azione dal basso è unico, perché Calhanoglu è probabilmente il vero insostituibile della rosa e perché Frattesi non è Barella, a buon intenditor poche parole. Tutti almeno una volta ci siamo chiesti “perché Frattesi gioca così poco?” la risposta è semplice e l’ho riportata poco fa: l’ex Sassuolo non svolge lo stesso lavoro di Barella. L'ex Cagliari infatti si allarga maggiormente lasciando spazio al centro ai braccetti difensivi, ma delle volte si abbassa anche in cabina di regia quando Calhanoglu viene eccessivamente oscurato. Frattesi è un ottimo incursore e un buonissimo giocatore, ma il centrocampo dell’Inter è principalmente composto da palleggiatori e lui certamente non lo è. Arriviamo a Calhanoglu… si puo’dire che ha assunto la stessa rilevanza di Brozovic qualche anno fa? Si forse si… anzi anche qualcosa in più, è principalmente lui l’uomo di cui Inzaghi non puo’ proprio fare a meno, specialmente se Asslani, al terzo anno in nerazzurro, non alza l’asticella e si rende protagonista di partite troppo scolastiche, andando meno in verticale del 20 turco e rallentando la manovra. Se poi anche il fuoriclasse dell’Inter (Lautaro), incappa in uno dei suoi momenti senza segnare, le difficoltà aumentano. Sia chiaro nessun processo...le giornate e le partite storte capitano, solo un campanello d’allarme che andrà colto per evitare gli stessi errori in futuro.
Lautaro: che succede?
Una piccola parentesi volevo dedicarla anche a Lautaro Martinez, il bomber dell’Inter sta vivendo un momento complicato, ancora a secco di gol in nerazzurro in questa stagione. A Monza è stato sostituito da Inzaghi al 56’ anche in virtù del viaggio transatlantico tornando dal Sudamerica. I numeri nell’ultimo periodo non sono da lui: solamente una rete nelle ultime dodici di Serie A (Frosinone-Inter dello scorso maggio). I nerazzurri hanno sicuramente bisogno del miglior Lautaro Martinez per ripetere la stagione passata.
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