L'allenatore dell'Everton, Carlo Ancelotti, ha parlato ai microfoni di "Radio Anch'io Sport" su RadioUno, dicendo la sua su Andrea Pirlo e la Juventus, così come di altri temi inerenti il calcio italiano. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni: "Pirlo? Sono convinto che farà bene, ha avuto qualche momento di difficoltà ma è normale per un nuovo allenatore che entra in una squadra nuova metterci un po' di tempo per trovare la squadra".

MILAN - "Che il Milan stia facendo molto bene è evidente, ha trovato continuità e solidità nonostante abbia dovuto rinunciare negli ultimi tempi a Ibrahimovic. Quella di mercoledì non è una partita decisiva ma dirà se la Juve è tornata veramente come sembra dire il risultato di ieri". 

KHEDIRA - "Khedira all'Everton? La rosa che abbiamo è competitiva. In questo momento abbiamo fuori diversi giocatori forti come Allan e Digne ma recupereranno in fretta. Direi che bastano gli investimenti fatti a giugno".

ZANIOLO - "Una volta si diceva che i panni sporchi vanno lavati in casa e dovrebbe essere così anche nel calcio. L'aspetto personale va gestito come meglio si crede ma la pubblicizzazione può essere un danno per tutti. Oggi i social hanno allontanato e reso più difficili le relaziono personali e questo incide anche nella vita provata di tutti noi. Io la chiamo la solitudine dello smartphone. Noi all'Everton abbiamo delle regole di comportamento ma è impossibile impedire l'uso dei social, dipende poi dall'intelligenza dei giocatori saperli gestire".

INTER CANDIDATA PER LO SCUDETTO - "Inter candidata allo scudetto dopo che è uscita dalle coppe? Lo è per la forza della rosa e per la qualità dell'allenatore, lo era anche con le coppe, anzi, a volte e' più complicato gestire una squadra se non ci sono le coppe. Il ritorno delle milanesi? Per quanto riguarda l'Inter c'è stato l'intervento forte di un investitore, il Milan grazie a Maldini ha fatto grosso lavoro di reclutamento".

PREMIER LEAGUE - "E' un momento molto difficile in Premier e in tutta l'Inghilterra. C'è stato un forte aumento dei casi e il calcio ne ha sofferto. Ci sono stati anche degli episodi di negligenza da parte di qualche calciatore durante le feste. La parziale riapertura del pubblico aveva cambiato l'effetto: noi nelle ultime due partite avevamo avuto 2 mila persone allo stadio, poi hanno richiuso per la crescita dei contagi. Il calcio senza spettatori è un'altra cosa".

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